Celebrata la 68° giornata nazionale dell’Anmil a Reggio Calabria Il Presidente Costantino: “Auspichiamo un progetto di ampio respiro in collaborazione con Ministero del Lavoro e Inail”
Domenica 14 ottobre si è svolta la 68° giornata Nazionale Anmil, celebrata in tutto il territorio italiano e, ovviamente, anche dalla sezione territoriale Anmil di Reggio Calabria. La manifestazione ha avuto inizio, come da prassi, con la S. Messa nella Chiesa San Giorgio al Corso, alle ore 9.00.
Diverse sono state le autorità civili presenti: dall’Assessore delle politiche sociali Dott.ssa Lucia Anita Nucera, alla Dott.ssa Lorella Nava INAIL Reggio Calabria, al consigliere Comunale Dott. Pasquale Imbalzano, al Presidente Provinciale FAND Prof. Francesco Barillà, e i già Consiglieri regionali Dott. Giuseppe Giordano e Dott. Candeloro Imbalzano.
La celebrazione arriva quasi un mese dopo un altro festeggiamento, il 75’ anniversario della fondazione dell’Anmil, festa che l’Associazione ha voluto ricordare, come rammenta il Presidente territoriale reggino Francesco Costantino, nell’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e in quello con Papa Francesco.
I momenti di festa, però, non distraggono dai problemi concreti, quelli che l’Anmil affronta quotidianamente, e Costantino non dimentica di ricordare i dati, tutt’altro che positivi, sulla crescita degli infortuni e delle vittime di una sicurezza che sul luogo di lavoro non è sempre presente.
Viviamo un momento di precarietà, afferma Costantino, e di incertezza: “Una situazione che si riflette negativamente anche sull’andamento del fenomeno infortunistico, che conferma quanto la precarietà sia strettamente correlata alla numerosità degli incidenti. A partire dal 2015, con la ripresa dell’occupazione, le denunce di infortunio sono cresciute dalle 637.000 unità circa alle 641.000 del 2017, con un incremento dello 0,6% e, anche per il 2018, sembra profilarsi un andamento infortunistico in linea con questa tendenza”.
Diffondere la cultura della sicurezza, della prevenzione, è quanto di più importante si possa fare affinché i dati in questione cambino una volta per tutte: “Nella nostra regione, nel periodo tra gennaio e agosto di quest’anno le denunce di infortunio sul lavoro sono state ben 6.467 – solo il 1,7% in meno rispetto allo scorso anno (6.579) – di cui 24 con esito mortale (erano state 12 nel 2017), mentre le denunce di malattie professionali nei primi 8 mesi di quest’anno sono state 1.752, con un aumento del 21,3% rispetto allo scorso anno (1.444 nel 2017)”.
La cultura della prevenzione, la formazione a scuola e anche fuori, riguardo la sicurezza sui luoghi di lavoro sono da sempre i principi che l’Anmil porta avanti per fermare l’escalation di morti e di incidenti dei lavoratori. Sono idee chiaramente espresse nel discorso che il presidente Costantino tiene proprio nella giornata nazionale Anmil. Di seguito se ne riporta una parte: “La tutela globale delle vittime di infortuni e malattie professionali è uno dei principali assi della missione istituzionale dell’INAIL, negli ultimi anni arricchitasi di aspetti nuovi e cruciali anche in ottica sociale: l’istituto non eroga soltanto prestazioni economiche, ma è responsabile di una serie di interventi che vanno dalla riabilitazione fisica alla tutela sanitaria, fino al reinserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Identica attenzione deve poi essere riservata ai giovani studenti. Proprio nell’ambito della scuola l’ANMIL ha realizzato ed avviato una serie di iniziative, strutturate e modellate sui programmi di insegnamento, che si sono rivelate molto efficaci ed ampiamente apprezzate e condivise a vari livelli, come i progetti Icaro e Silos. Oggi proponiamo, dunque che si lavori, a partire dal Ministero del Lavoro e dall’Inail, ad un progetto di ampio respiro con l’obiettivo dichiarato di dimezzare gli infortuni e le morti sul lavoro nell’arco dei prossimi cinque anni. Una sfida che prenda le mosse da un piano nazionale della sicurezza e che, attraverso un grande patto collaborativo comune tra istituzioni, imprese e parti sociali, porti alla concreta diffusione del concetto di rischio come elemento di crescita del sistema Italia utile, oltre che alla sicurezza, alla qualità e competitività dell’economia nazionale, partendo dalla scuola e da un sistema formativo non burocratico, capace di coinvolgere emotivamente e professionalmente i cittadini; formazione vera, empatica, etica e partecipata, utilizzando anche il valore della testimonianza dell’infortunato come un antidoto esperienziale”.
Tutela, collaborazione con gli altri enti, attenzione posta principalmente sulle persone: così l’Anmil reggina ha lavorato e vuole continuare a lavorare: “La priorità, per l’ANMIL, resta quella di una complessiva revisione della normativa in tema di assicurazione per infortuni sul lavoro e malattie professionali, attualmente contenuta nel Testo Unico di cui al D.P.R. 1124 del 1965, che ormai sconta il limite dei suoi oltre 50 anni di vigenza e deve fare i conti con un mercato del lavoro improntato alla flessibilità in una società in continua evoluzione. Ci auguriamo di poter aprire un confronto istituzionale su questi temi, affinché possano essere concretamente studiate possibili soluzioni per miglioramenti della tutela che la categoria attende ormai da molto tempo”.