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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Cani addestrati per rilevare la malaria Si sapeva che i cani potevano avvertire negli esseri umani i segni di alcuni tumori e il rischio di coma diabetico. I ricercatori ritengono di essere stati anche in grado di addestrarli ad annusare la malaria nei bambini che non hanno ancora sintomi, grazie alle calze

Cani addestrati per rilevare la malaria Si sapeva che i cani potevano avvertire negli esseri umani i segni di alcuni tumori e il rischio di coma diabetico. I ricercatori ritengono di essere stati anche in grado di addestrarli ad annusare la malaria nei bambini che non hanno ancora sintomi, grazie alle calze
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I ricercatori del Regno Unito e gli esperti della ONG Medical Detection Dogs in Gambia hanno condotto l’esperimento, consistente nell’allenare i cani per mesi per fermarli quando hanno annusato una calza contaminata. I loro risultati sono stati presentati lunedì alla conferenza annuale dell’American Society of Tropical Medicine di New Orleans, in Louisiana. Le calze venivano dai bambini del Gambia, alcuni dei quali erano risultati positivi al parassita della malaria, ma non avevano la febbre. Testati dopo il loro addestramento, i cani hanno rilevato correttamente il 70% delle calze di bambini infettati dal parassita della malaria, che genera un odore distinto sulla pelle umana, e che l’olfatto super canino sembra riuscire a sentire, anche se si tratta solo di tracce su un calzino. L’obiettivo di questa tecnica è di avere un test di rilevamento rapido, economico e non invasivo per rilevare la malaria, che viene trasmessa dalle zanzare infette. Il bilancio annuale delle vittime è stimato in 445.000 in tutto il mondo. E il numero di casi è aumentato negli ultimi anni, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I ricercatori ritengono che la loro tecnica possa ancora migliorare in precisione, dato che i cani vengono addestrati su più calze. Per l’esperimento, i calzini erano stati congelati nel Regno Unito durante l’allenamento, il che può avere un’efficacia limitata. Secondo Steven Lindsay, un entomologo della British University of Durham e autore principale dello studio, la tecnica potrebbe un giorno essere utilizzata “nei punti di ingresso nei paesi, così come i cani sono addestrati a rilevare i frutti. , verdura o droghe negli aeroporti “. “Questo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe aiutare a prevenire la diffusione della malaria nei paesi che la hanno sradicata, e permettere alle persone che non sanno di essere infette dal parassita della malaria di ricevere un farmaco antimalarico.