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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Fabio Scionti risponde a tutto campo alle critiche della minoranza "Non consentiamo a nessuno di offendere la dignità delle persone"

Fabio Scionti risponde a tutto campo alle critiche della minoranza "Non consentiamo a nessuno di offendere la dignità delle persone"
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Adesso che anche l’ultimo – quello atteso al varco più di tutti fra i consiglieri di opposizione – è sceso in campo, unendosi al coro dei mistificatori e degli accidiosi, con una sequela di toni ingiuriosi e input di un mai desueto – ancorché ruspante – terrorismo psicologico a conferma di un abito mentale dal quale difficilmente riuscirà a liberarsi, riteniamo sia giunto il momento di fare chiarezza su una vicenda che – guarda caso – ha come suo principale responsabile proprio lo stesso Solone che dopo nove mesi di assenza è tornato a sedere in consiglio comunale.
Nove lunghi mesi dove ha trovato il tempo e la forza fisica per andare a mare, in vacanza sulla neve, in crociera, ma non per occuparsi delle problematiche anche importanti riguardanti la nostra città. E ai nove mesi di totale assenza vi sono da aggiungere i tanti consigli comunali abbandonati strumentalmente, ove ha rinunciato a svolgere il mandato per il quale gli elettori lo hanno delegato: consigliere comunale di minoranza.
L’imbonitore, insieme a quanti lo hanno preceduto nelle esternazioni pubbliche, ha però volutamente omesso di dire alla cittadinanza che gli atti, dai quali deriva la vicenda legata all’esproprio subito dai fratelli Zerbi, sono riconducibili all’epoca in cui il grande artefice del Gran Carnevale Taurianovese, della Gio.Se.Ta., del mutuo Banco OPI e della Fons Nova Vita Felix, guidava il Comune di Taurianova e creava le condizioni dalle quali sono scaturiti i colossali debiti che hanno provocato l’attuale dissesto.
Adesso, con fare pilatesco, finge di dimenticare che, sulla questione in discussione, sono state compiute scelte amministrative piratesche, che a distanza di oltre dodici anni hanno portato l’Ente a subire una condanna a un obbligo di risarcimento danni per illegittima occupazione dei suoli. Occupazione e danni che, è bene ripeterlo a beneficio dei duri di comprendonio e di quelli che in malafede preferiscono ascoltare una sola campana, li ha provocati chi ha amministrato il comune dal 2002 fino al 2006 (questo è il periodo in cui sono stati commessi gli obbrobri amministrativi causa del contendere).
Venendo ai giorni nostri, spieghiamo ai cittadini in termini molto semplici ed elementari, la verità storica e processuale affinché possano essere ben comprese le tappe della vicenda e anche le strumentali mistificazioni poste in essere da chi maldestramente tenta di spostare l’attenzione dalle colpevoli responsabilità amministrative causa del danno a un Consiglio Comunale svolto nella piena legittimità, magari mentre i consiglieri di minoranza erano ancora sotto le copertine dei propri letti, ma non certo per colpa del Sindaco.
Nell’estate del 2016 il TAR di Reggio Calabria emette la sentenza n°757/2016 ove evidenzia la parziale responsabilità della ditta incaricata a realizzare i lavori di costruzione di villette nella zona 167 su terreni di proprietà dei germani Zerbi, per l’invasione e la trasformazione dei suoli espropriati; evidenzia, altresì, la responsabilità del Comune di Taurianova per aver omesso di vigilare oltre che per aver omesso di liquidare e pagare il suolo occupato per i servizi pubblici (strade, fognature, verde, ecc.).
Domandiamo, pertanto, negli anni dal 2002 al 2006 chi avrebbe dovuto vigilare e chi avrebbe dovuto rimborsare quanto dovuto per gli espropri di pertinenza pubblica?
Anche gli sprovveduti seguaci degli attuali oppositori riteniamo siano in grado di rispondere, con esattezza alla domanda, magari facendo qualche piccolo sforzo di concentrazione, dicendo che la responsabilità della vigilanza spettasse a chi in quegli anni era il sindaco della città. Inutile dire il nome.
Detto questo va evidenziato che la sentenza di che trattasi appariva non contestabile, essendo storico e dimostrato che una porzione di terreno in eccesso rispetto a quanto inizialmente previsto fosse stata irreversibilmente trasformata, non nella misura esorbitante che un abile tecnico di parte creditrice aveva tentato di spacciare in giudizio dovendo poi ammettere davanti alle calzanti e incalzanti contestazioni della difesa dell’Ente che il suolo fosse meno della metà rispetto a quanto fino ad allora sostenuto.
Nonostante ciò, a conferma che l’Amministrazione Scionti non abbia mai inteso eludere l’obbligo di pagamento, a prescindere se rientrasse o meno nel dissesto (che potrebbe al più dilatare i tempi di riscossione ma giammai compromettere gli importi) aveva instaurato con i procuratori dei germani Zerbi una trattativa volta a transigere la lite, chiedendo una riduzione dell’importo, da pagarsi in più annualità. Dopo un’intesa raggiunta con i procuratori e uno dei due creditori rifiutava di sottoscrivere l’accordo e di fatto poneva una condizione impossibile: il pagamento della prima rata con mandato contestuale alla firma della transazione: cosa impossibile a realizzarsi per l’ente che allora – come oggi – è in assenza di bilancio poiché in attesa di approvazione da parte del Ministero dell’Interno.
Al sorprendente dietro front in marcia dei procuratori di una delle parti creditrici faceva immediatamente seguito la deliberazione n° 1/18 del Commissario ad Acta affetta da molteplici vizi.
Con la delibera n° 40 del Consiglio Comunale, poi revocata in autotutela nel successivo consiglio, la cui breve durata ha così adirato i consiglieri ritardatari, si voleva solo modificare un capitolo di un’ipotesi di bilancio la cui utilità era legata solo alla definizione della tentata azione transattiva. Quindi una variazione sull’ipotesi di bilancio, non su un bilancio approvato. Pensavamo che almeno questa sostanziale differenza fosse alla portata di quanti siedono in Consiglio Comunale ma, probabilmente, ci eravamo illusi.
La vicenda Zerbi pertanto non è ciò che dicono – strumentalmente – alcune opposizioni. Ciò, anche perché il Commissario ad Acta per fare il suo mestiere non ha bisogno di capitoli specifici. Può intervenire e prendere ovunque trovi disponibilità: come nei pignoramenti presso terzi.
Tornando ai fatti vi è da dire che alla delibera 40/18 – come previsto – ha fatto seguito una nota del Commissario ad Acta contenente affermazioni palesemente illatorie di una volontà dell’Ente di eludere la sentenza, avendo impugnato la sua delibera n° 1/2018, e poi ablato il cap. 3235.
È proprio la volontà di dimostrare di quanto fossero destituite di fondamento le sue osservazioni ci ha indotti a ripristinare il capitolo in questione, poiché consapevoli, anche, che nulla sarebbe cambiato. Difatti, prova ne è che il Commissario ad Acta non ha ancora potuto agire ben sapendo che oggi dinanzi alla sola IPOTESI di Bilancio nulla può.
Resta da chiedersi perché le opposizioni anziché porsi al fianco del Sindaco, quando vi è da difendere l’esclusiva tutela degli interessi della nostra città, come nel caso di specie, si pongono come primi picconatori nell’opera di demolizione della nostra città, come se questa fosse di proprietà dell’attuale Sindaco e della maggioranza.
La città è di tutti e per sempre, i Sindaci passano. Ma chi ha la vista offuscata dall’odio queste elementari considerazioni le elude fregandosene del bene comune. Ma cosa può mai chiedersi a gente che ormai da molte sedute non mette piede in Consiglio? O se lo fa – dopo aver pontificato in fase preliminare – abbandona l’aula.
Oggi, non questa Amministrazione, non questo Sindaco, ma l’intera città si vede costretta a pagare cari gli errori e le colpe di chi amministrava all’epoca degli espropri di che trattasi. Per il Comune annullare la delibera o lasciarla in essere non avrebbe rappresentato differenza alcuna; il debito lo dovrà pagare e per i creditori nulla cambierà.
Lasciamo a chi ha voglia di fare basse speculazioni e terrorismo il piacere di continuare a guazzare nel guado. I consiglieri della maggioranza, nessuno escluso, insieme all’esecutivo, stanno contribuendo a portare avanti il tentativo di far rinascere Taurianova dalle macerie in cui anni di gestione dissennata l’avevano fatta cadere grazie alla mentalità becera di chi crede che la politica sia contrapposizione irriducibile fra fazioni opposte che autorizzi finanche, come tutti abbiamo letto in deliranti comunicati, ingiurie e accuse di viltà che, fanno presumere che quando le note sono state scritte i loro autori si guardavano allo specchio per prendere ispirazione.
I consiglieri di maggioranza stanno dimostrando con i fatti che a Taurianova la possibilità di cambiamento esiste e che vi è solo necessità di buona volontà e di voglia di spendersi per il paese, come molti già fanno in maniera veramente impagabile.
E non possiamo che essere vicini e solidali con il consigliere Caridi per i ributtanti attacchi che ha dovuto subire solo per aver deciso di contribuire con il suo sacrificio personale a far sì che tanti problemi, giornalieri e non, venissero risolti per il solo BENE DEL PAESE!! Al contrario di quanti hanno deciso di abbandonare ancor prima di cominciare un percorso politico al servizio dei propri cittadini.
Il passato, la storia politica della nostra città, ci ha insegnato che in Consiglio Comunale sempre si sono verificati “aggiustamenti” in corso d’opera, potremmo elencarli tutti ma vogliamo evitare. Per noi importante è la qualità degli accordi politici post elezione. E sulla qualità cristallina E SENZA ALCUN INTERESSE PERSONALE dell’accordo con il Consigliere Caridi non consentiamo a nessuno di insinuare alcunché e di offendere la dignità delle persone. Non lo consentiamo soprattutto a chi in passato è stato artefice e promotore di loschi accordi certamente NON GRATUITI pur di continuare ad amministrare.
La nostra Comunitàsta vedendo tutta la città crescere sotto tutti i punti di vista ed è sotto gli occhi di tutti. Siamo stanchi dei disfattisti, degli accidiosi e dei mistificatori della verità.
Chi ha supportato e supporta la maggioranza ha dimostrato, coerenza, coraggio, amore per la città e interesse verso la costruzione di un futuro fatto di certezze e di legalità e non di Commissari Straordinari. I disfattisti, gli accidiosi e i mistificatori della verità non amano la città. Amano il proprio ego, narcisi di paese che solo scrivendo e pubblicando sui social continui attacchi sconclusionati possono credere di essere ancora POLITICAMENTE VIVI.

Taurianova, 4 novembre 2018

Taurianova Cambia