Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

A Catanzaro si è parlato delle nuove insidie del web Importante convegno organizzato dal Comitato delle Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro

A Catanzaro si è parlato delle nuove insidie del web Importante convegno organizzato dal Comitato delle Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Si è svolto a Catanzaro presso il “Piccolo” del Politeama un importante convegno su: “Le nuove insidie del web come difendersi e come difendere”, organizzato dal Comitato delle Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, molto partecipato e che ha avuto quali relatori il Dott. Fortunato Lodari, specialista in Cyber Security e Cyber Investigation, l’Avv. Paolo Piccinini, componente del Comitato delle Pari Opportunità e del Dott. Matteo Ferrante Magistrato della I^ Sezione Penale del Tribunale di Catanzaro.

Nel corso dell’evento, molto partecipato, il Dott. Fortunato Lodari ha incentrato il suo intervento sulla sicurezza informatica e su come difendersi dalle insidie della rete con degli esempi pratici che hanno spaziato dalle comune e – mail e gli allegati che nascondono potenziali pericoli per la sicurezza soprattutto dei dati personali; lo stesso Dott. Lodari ha spiegato come riconoscere le insidie che si nascondono negli allegati delle e –mail e come evitare di perdere dati personali e lavorativi con consigli pratici; sempre il Dott. Lodari ha anche incentrato il suo intervento sulle indagini e sulle modalità di svolgimento ponendo l’attenzione anche sulle modalità di acquisizione delle c. d. prove informatiche nel procedimento penale.

Il Dott. Matteo Ferrante Magistrato della I^ Sezione Penale del Tribunale di Catanzaro, ha invece parlato delle tecniche di indagini e del materiale probatorio di tipo informatico, della sua acquisizione, nel dibattimento penale e più in particolare sul sequestro preventivo del materiale informatico facendo riferimento alla recente giurisprudenza in materia.

Tra i relatori anche lo stimato Avvocato Paolo Piccinini, componente del Comitato Pari Opportunità del Foro Catanzarese, già relatore in altri prestigiosi convegni tra i quali quello del 14 luglio 2017 presso la Corte D’Appello di Roma nel corso del quale è stato presentato il manuale giuridico “Il diritto del Web”; oggetto del prezioso intervento del Piccinini è stato quello sulla evoluzione e sull’avvento dell’era digitale, e sulla rivoluzione tecnologica dell’ultimo ventennio che ha influenzato la maggior parte delle attività umane coinvolgendo ogni aspetto sociale e giuridico dei consociati, di tipo lavorativo, politico, privato, pubblicistico.

L’Avv. Piccinini si è anche soffermato sulle insidie della rete (il WWW, world wide web – la grande ragnatela – ) insulti, discriminazioni di ogni genere, istigazione alla violenza, omofobia, Fake News (dal retrogusto razzista e anti – scientifico), Reveng Porn, e più in particolare la diffusione della pedopornografia in rete, e a come sia facile adescare un minore tramite web e a diffondere immagini e/o video che ritraggono minori, ma anche il Bullismo – Cyberbullismo e quanta difficoltà per arrivare non solo alla Legge 29 maggio 2017 n. 71 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Non c’è alcun dubbio che la Rete in particolare con i social media sia diventata un luogo nel quale scaricare rabbia e frustrazione senza sensi di colpa, in cui attaccare ferocemente personaggi pubblici o sconosciuti con la sola colpa di avere opinioni diverse. A monte di questa valanga sembra esserci l’idea che Internet sia una zona franca, un far web in cui non esistono regole, in cui vige l’impunità e dove è legittimo e pratico farsi giustizia da se.

Concludendo secondo l’Avv. Paolo Piccinini è evidente che la regolamentazione non basta più; per sconfiggere la tendenza al cybercrime e aumentare il livello di sicurezza dei singoli non è possibile affidarsi ai soli strumenti repressivi ma si deve anche agire in via preventiva, adottando uno strumento più efficace: la diffusione della cultura della legalità fra i consumatori e la formazione dell’utente verso la buone prassi nell’uso del web.