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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 GENNAIO 2025

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Calabria, manca numero legale in Commissione Bilancio Le reazioni della politica

Calabria, manca numero legale in Commissione Bilancio Le reazioni della politica
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La seconda Commissione consiliare ‘Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea’, si è conclusa per mancanza del numero legale. Il presidente Giuseppe Aieta (Pd), che ha chiuso anticipatamente i lavori, ha rilasciato la seguente dichiarazione che si trasmette nella sua stesura integrale:
“La mancanza del numero legale è una manifestazione purtroppo frequente durante i lavori di questa Commissione che spesso ha potuto procedere per la presenza puntuale, tranne che oggi, del Vicepresidente Fausto Orsomarso. Siamo quasi alla fine della legislatura e se qualcuno dei colleghi pensa di continuare con questo atteggiamento, bene farebbe a presentarsi in Consiglio regionale e chiarirne le ragioni. Non va più bene e siamo ormai al punto di rottura e perciò ritengo che il presidente Mario Oliverio debba promuovere un’azione politica urgente e adeguata.

E se i consiglieri di maggioranza della seconda Commissione consiliare non sono convinti del lavoro che facciamo, possono anche dimettersi e lasciare spazio ad altri consiglieri di maggioranza che potrebbero produrre quell’impegno necessario per andare avanti coerentemente. Questo anno di legislatura che rimane non può proseguire senza una assunzione forte di responsabilità per conferire maggiore speditezza a tutti gli atti e provvedimenti che vanno nella direzione di una migliore qualità della vita dei calabresi. Pertanto credo che la questione afferisca solo ed esclusivamente alla politica che deve trovare una maggiore armonia e coesione, tra le file della maggioranza prima di tutto”.

All’ordine del giorno dei lavori odierni vi erano in esame il Bilancio consolidato 2017 della Regione, la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza della Regione, una proposta di legge di iniziativa del consigliere Giuseppe Neri per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale.
Erano presenti i consiglieri Michele Mirabello, Mauro D’Acri, l’assessore al Bilancio Maria Teresa Fragomeni e il direttore del dipartimento Bilancio Filippo De Cello.

CONSIGLIERE ALESSANDRO NICOLO’

“Quanto accaduto oggi, con la chiusura anticipata dei lavori della seconda Commissione consiliare, non è un episodio ma una costumanza assai diffusa della maggioranza di centrosinistra anche in altre Commissioni che hanno potuto lavorare proficuamente solo grazie al senso di responsabilità dell’opposizione”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale di FdI Alessandro Nicolò. “La Commissione ‘Bilancio’- prosegue Nicolò – è il fulcro delle attività della Regione, il passaggio istituzionale in cui si prendono tutte le decisioni strategiche che afferiscono gli investimenti e i servizi, il luogo in cui si disegnano le politiche di sviluppo. Eppure – come ha sollevato il presidente Aieta – la maggioranza di centrosinistra ha saputo dare prova, ancora una volta! di insensibilità e insipienza politica a fronte di un quadro generale delle condizioni della Calabria davvero preoccupante. I giochini di potere – sottolinea Nicolò – che si stanno consumando tutti interni al centrosinistra, ed in particolare tra le fila del Pd, giocoforza, ridondano negativamente sulle Commissioni consiliari e sul Consiglio regionale, il cui ruolo, per scelta di questa maggioranza, è quello di assumere le funzioni notarili votando provvedimenti e disegni di legge partoriti dalla Giunta regionale senza un approfondito confronto di merito nelle sedi istituzionali. Le lacerazioni, da tempo evidenti, del centrosinistra calabrese – conclude Alessandro Nicolò – stanno assumendo sempre più con l’avvicinarsi del momento elettorale del prossimo anno l’aspetto di un gorgo dentro cui fatalmente non saranno inghiottiti soltanto i protagonisti di questa legislatura negativa, ma anche le aspettative legittime dei calabresi, i cui problemi, dalla sanità al lavoro, sono ormai diventati un miraggio cui nessuno crede più risolvibile.