‘Ndrangheta, bomba al Nord: condanne fino a 9 anni L'ordigno venne fatto esplodere davanti la casa di un operaio per un prestito di usura non restituito
Sono stati condannati rispettivamente a nove anni e mezzo di carcere e a cinque anni e due mesi, Roberto Manno e Maurizio Schiraldi, nel processo abbreviato a Milano con al centro lo scoppio di una bomba davanti a casa di un operaio ecuadoriano nell’ottobre 2017 a Pioltello, nel milanese, per un prestito a tassi d’usura non restituito. Il gup Guido Salvini ha inflitto a Roberto Manno (figlio del presunto boss della ‘ndrangheta Francesco Manno), accusato di tentata estorsione, estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso, anche 3 anni di libertà vigilata. Sono stati poi condannati a quattro anni e a tre anni e due mesi, Fabrizio Gambardella e Francesco Pentassuglia, accusati, a vario titolo, di estorsione, usura e violenza privata, così come Manuel Manno. Quest’ultimo è stato condannato a sei anni e quattro mesi per estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso. Inflitti, poi, tre anni e due mesi a Filippo Manno e due anni e mezzo a Mario Signorelli. Condannati ad un anno e mezzo di carcere (pena sospesa) Mihaita Radu e Alessio De Biase.