Lazzaro, frana strada Comunia: messa a repentaglio la pubblica e privata incolumità
Dopo il verificarsi di ogni tragedia ascoltiamo anche da parte di autorevoli rappresentanti dello Stato l’ingiustificato e consolidato ritornello “ tragedie come questa non devono accadere mai più”. Per evitare che queste tragedie accadano bisogna pensarci prima, soprattutto quando si è consapevole che l’evento si potrà verificare.
E dobbiamo ritornare inevitabilmente sul sito in frana di Comunia di Lazzaro per dire che sebbene la frana del notevole tratto di strada in questione sia stata certificata dal personale dei Vigili del Fuoco ed il tratto viario sia stato oggetto di Ordinanza sindacale del 31/10/2018 di parzializzazione del transito mediante il restringimento della carreggiata, non appaiono adottate misure adeguate a tutela dell’ incolumità pubblica e privata e della circolazione stradale. Appare altresì disatteso quanto disposto con la succitata Ordinanza sindacale, ne deriva quindi che il pericolo si è acuito e l’incolumità pubblica e privata continua ad essere esposta a ad alto rischio.
Senza gli adeguati accertamenti tecnici nessuno potrà certificare quali danni abbiano arrecato le infiltrazioni di acqua piovana nel suolo e nel sottosuolo relativamente al sito
in frana, né si potrà prevedere quello che da un momento all’altro il movimento franoso in atto potrà determinare. Nonostante ciò, si continua ad autorizzare il transito anche dei mezzi pesanti che trasportano massi da cava e non si tratta soltanto di portata, di peso a pieno carico, ma anche di difficoltà di percorribilità e di manovra dei camion. Col transito dei mezzi il tratto di strada si è affossato. Fatto moto grave in merito al quale vanno accertate le responsabilità di chi, visto lo stato di grave pericolo, ha autorizzato detti interventi esponendo a rischio anche l’incolumità dei conducenti dei mezzi pesanti.
Vi è di pù. Si è omesso di collocare i segnali ed i ripari prescritti dalla legge o dall’Autorità per impedire pericoli alle persone in un luogo di pubblico transito. In particolare, attesa la peculiare condizione di frana della predetta strada, nella urgente attesa di individuare un percorso alternativo, si sarebbe dovuto collocare immediatamente la segnaletica prevista dal codice della strada idonea a preavvisare la situazione di pericolo, soprattutto col buio, anche attraverso l’apposizione di segnali luminosi e ad imporre conseguentemente ai conducenti delle autovetture in transito di mantenere una guida prudente non sussistendo le condizioni di sicurezza per la viabilità. I mezzi che scendono corrono il rischio di proseguire dritto precipitando nel vuoto.
Per quanto sopra si insiste nel richiedere concreti e urgenti provvedimenti a salvaguardia dell’incolumità generale e di accertare le responsabilità in capo a tutti coloro che sebbene avvisati e intervenuti hanno omesso di adempiere al proprio dovere imposto dal loro stato giuridico a tutela dell’incolumità pubblica e privata.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”