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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Quel Cinema/Teatro al “Gemelli Careri” non s’ha da fare, né domani, né mai Ma in tutta verità, i cittadini cosa ne pensano?

Quel Cinema/Teatro al “Gemelli Careri” non s’ha da fare, né domani, né mai Ma in tutta verità, i cittadini cosa ne pensano?
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Siamo arrivati alla telenovela dell’auditorium “Macrì-Terranova”, ubicato all’interno dell’istituto scolastico “Gemelli Careri”, e dove le barricate contro la decisione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco e consigliere metropolitano Fabio Scionti di trasformarlo in un “Cinema/Teatro”, somigliano molto a quelle delle “Cinque giornate di Milano”, ma in senso più goliardico. L’usurpatore dell’auditorium è Scionti nemmeno fosse il Generale Radetzki per chiudere le porte e spedirlo al “Quadrilatero”. Episodi di partigianeria bellica trasformatasi in un romanzo del Manzoni, tra “Bravi”, “Conte Attilio”, dove ci vorrebbe a questo punto un “Azzecca Garbugli” che sciolga questi nodi in un mondo, ahimè, fatto di tanti “Don Abbondio”.
Con la delibera della Giunta Comunale n. 133 del 30 agosto 2018 in cui viene approvato uno “schema di contratto comodato” per la realizzazione di un Cinema-Teatro presso l’auditorium “Macrì-Terranova”, struttura in uso all’istituto “Gemelli Careri”. Da lì, il pandemonio si è materializzato, qualcuno ha gridato all’eresia, altri si sono rivolti finanche all’esorcista, c’è chi si strappava i capelli e chi i capelli preferiva aggiustarseli in qualche coiffeur (che è un negozio da parrucchiere, da non confondersi come hanno fatto in passato alcuni “politici”, attuali e “in carica”, confondendolo per una caffetteria).
Cosa dice in sintesi la delibera? Che siccome ci sono a disposizione dei soldini pari a 900 mila euro nell’ambito del “Patto per il Sud”, quei soldi che non basterebbero a costruire un Cinema/Teatro ex novo, e sfido chiunque (tra scienziati da cortile dell’aia. N.B. “Aia”, nel senso di terreno che stava nei pressi di edifici rurali, da non confondersi con la nota marca di pollame), a dimostrare il contrario, e così il comune con la nota 4300/2017 chiede alla Città Metropolitana il comodato d’uso. E che al di là di tutto e delle beghe del tanto “facciamoci del male”, potrebbe essere un luogo culturale importante che potrebbe favorire una rinascita sociale della città e perché no, anche un luogo produttivo di sviluppo. Qualcuno si è portato avanti nelle illazioni, asserendo che forse potrebbe essere un “regalo a qualcuno vicino al sindaco per la gestione”, l’allusione è a qualche contesto associativo, ma ciò si vedrà se e come sarà, per ora si iniziano i lavori, poi se dovesse accadere una simile questione (sicuramente anomala e da condannare), saremo vigili (e anche molto duri) in tal senso.
Nelle condizioni in premessa c’è scritto in maniera chiara e leggibile, e soprattutto comprensibile ai meno dimestichevoli con la lingua italiana (che sono tanti, tra politici e “caporali di giornata”), che l’auditorium sarà utilizzato “senza assolutamente penalizzare la funzionalità e le potenzialità del plesso scolastico attiguo, che potrà comunque, ove necessario, continuare a fruire della struttura per le proprie iniziative culturali e didattiche”. Detto ciò, si legge che il Comune di Taurianova ha dovuto produrre osservazioni in merito al “parere negativo” del Consiglio d’Istituto del 15/01/2018. Quale saranno i motivi così traumatici del diniego, onestamente non si comprendono bene, visto che nelle considerazioni finali si sottolinea ancora, “che lo stesso potrà continuare ad utilizzarlo per le proprie attività d’Istituto”.
Da quella delibera incriminata quasi da tribunale militare si sono susseguiti una serie di “resistenze”, chi parla di “scippo” perché l’auditorium è collegato alla scuola, ma se leggono bene la delibera dice chiaramente che rimarrà alla scuola e sarà utilizzato solo negli orari extrascolastici. Cosa siamo diventati tutti Don Chisciotte contro i mulini a vento? Vi prego, non oltraggiate la dignità del cavalier errante per così futili motivi! L’art. 96 del del TU del 94 parla di previa concessione dei consigli d’istituto, ma favorisce anche l’uso per attività e “promozione culturale, sociale e civile”, quindi, perché negarlo?
Tralasciando poi le barricate degli alunni che protestano per l’auditorium, tra striscioni e cori preconfezionati, siamo stati tutti giovani e alunni (anche di quel plesso), e dell’auditorium non ce ne fregava una cippa, la nostra massima espressione culturale erano i “simposi” alla fermata delle littorine delle Calabro-Lucane con le ragazzine per i maschietti (e viceversa) dei paesi limitrofi. Questo stravolgimento culturale mi turba! Anche voi della politica, specie oppositiva, cercate di essere elastici (sign. adattarsi a nuove situazioni. Lo preciso per evitare fraintendimenti), comprensibili (sign. che si può comprendere), e sposare una causa che al di là delle beghe, potrebbe essere un’occasione utile, favorevole e soprattutto di rinascita culturale per una città (quasi morente), qual è Taurianova.
Don Chisciotte senza Mancia
(GiLar)
2. Fine