Direttore Generale Comune Reggio, l’affondo di Ripepi L'esponente di Fratelli d'Italia: "Scelta senza motivazione è illegittima. Pronta interrogazione"
Riceviamo e pubblichiamo
Pare che il nuovo Direttore Generale designato da Falcomatà abbia firmato il contratto con il comune prima di chiedere l’aspettativa al Ministero degli Interni, suo Ente di appartenenza. Chiederò l’accesso agli atti per sapere se questa notizia sia vera. Se fosse confermata, il dott. Putortì è stato per un lasso di tempo dipendente contemporaneamente di due Enti dello Stato e quindi in chiara e palese condizione di illegalità. Un vecchio proverbio avvisava che ” chi nasce tondo, non può morire quadrato”. La traduzione in bella copia sottolinea che nessuna esperienza nefasta ( vedi vicenda Miramare) può cambiare la natura. In tutti questi drammatici anni di Sindacatura nessuno e’ riuscito a far comprendere al primo cittadino che ogni atto, ogni scelta , fatta nell’ interesse collettivo , non può e non deve essere operata a suo insindacabile giudizio. Tutto deve restare all’interno di una cornice di legalita’ non solo apparente, ma anche sostanziale.
Quindi, anno nuovo ma scivoloni vecchi. Lo scorso dicembre infatti il Sindaco ha provveduto alla scelta del nuovo Direttore Generale del Comune: nulla da eccepire se non che, come da abitudine consolidata, il nostro primo cittadino Giuseppe Falcomatà ha omesso di fornire le debite motivazioni su tale decisione. Ma il direttore generale, secondo giurisprudenza amministrativa consolidata, “è esso stesso un dirigente”, attesa la sua posizione sovraordinata agli stessi dirigenti comunali, e come tale, la sua nomina va accompagnata dai motivi che hanno indotto a preferire un soggetto rispetto ad altri. Un obbligo di motivazione previsto dalla legge n° 241/1990 che riguarda tutti gli atti amministrativi e che il sindaco Falcomatà ha ignorato assieme al dovere/principio di trasparenza nei confronti della collettività.
Se fin qua potevamo attribuire lo “scivolone” a semplice sbadataggine, il decorso dei fatti non depone a suo favore: al colloquio svolto per individuare il soggetto idoneo per il suddetto ruolo, vi hanno partecipato altre due figure altamente qualificate che vantano esperienza ultradecennale nella qualifica dirigenziale presso enti pubblici, ma la preferenza pare sia ricaduta non certo tenendo conto dei sostanziosi curriculum, quanto seguendo criteri inspiegabili e senza logica (almeno per noi), visto che la commissione esaminatrice non ha stilato una graduatoria di merito e quindi tale nomina non ha fondamento. Certamente non abbiamo alcun problema personale nei confronti del nominato direttore generale, funzionario di Prefettura, il cui curriculum probabilmente non soddisfa però le referenze richieste per l’incarico ricevuto, poiché non è un dirigente pubblico.
A mio avviso questo modus operandi è quanto ciò di più lontano esista rispetto al concetto di politica cristallina millantata dal “giovin signore” nel 2014 durante la sua campagna elettorale, forse che i suoi buoni propositi sono stati lentamente corrosi dall’azione del tempo? Se prima pensavamo che questa amministrazione si fosse distinta per inerzia e mediocrità, adesso abbiamo ulteriore conferma che “fa e disfa” a proprio piacimento dimenticando il ligio dovere verso i reggini di amministrare la cosa pubblica secondo la legge e secondo verità, sentore che avevamo già fiutato nella vicenda che ha avuto sempre protagonista la nostra amministrazione con l’adesione ad un arbitrato al fine di salvaguardare la posizione retributiva dei suoi dirigenti (mentre il fondo risulta sovradimensionato).
Presenterò una interrogazione consiliare al fine di accertare i fatti, augurandomi di ottenere risposte coerenti, e riservandomi il diritto di accesso agli atti. Tutto per amor della verità.
Massimo Ripepi
Fratelli d’Italia