Dimissioni Patrizio, il commento di Salvatore Leva "Dobbiamo purtroppo constatare una gestione politica-fallimentare da chi oggi amministra la cosa pubblica"
Il commissario della locale sezione Udc di Taurianova, Salvatore Leva afferma: appresa la notizia tramite stampa delle dimissioni rassegnate dal vicesindaco Carmela Patrizio credo che sia doveroso che vadano fatte alcune considerazioni da parte da chi, come noi, ha a cuore il rilancio socio-culturale ed economico dell’intera comunità taurianovese. Stiamo assistendo ad una lotta continua all’interno della maggioranza amministrativa, a prevalere gli uni su altri. E’ impensabile che si continui in questo modo, constatata da una maggioranza risicata poco coesa. Il risultato di questi tre anni di attività amministrativa del Sindaco Scionti è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo assistito, nell’indifferenza del sindaco, che tre consiglieri di maggioranza hanno abbandonato la maggioranza per passare all’opposizione costruttiva; ad un cambio di casacca da parte di un consigliere di minoranza che è passato nei banchi della maggioranza, che oggi ancora tiene in bilico l’attuale governo locale; alle dimissioni del capogruppo consiliare PD appena due mesi fa, sino alle attuali dimissioni del vicesindacato candidata nella lista del PD. Nella tornata elettorale nel 2015 si è registrata una grande voglia di cambiamento da parte degli elettori cittadini, che hanno assegnato alla coalizione Taurianova Cambia la maggioranza dei consensi per amministrare la nostra Città, ponendo fiducia negli uomini e nelle donne con il compito di tentare di risolvere alcune problematiche afferenti alla realtà locale, Quel gruppo di persone si era presentato all’elettorato con un progetto politico programmatico nel nome del rinnovamento e del cambiamento, ma poco è stato fatto. Dobbiamo purtroppo constatare una gestione politica-fallimentare da chi oggi amministra la cosa pubblica. Credo che sia arrivato il momento che, il Sindaco Scionti prenda atto della realtà, e del fallimento politico, e sarebbe auspicabile che si presentasse in aula per rassegnare le sue doverose e dignitose dimissioni.