“Geenna”, blitz contro ‘ndrangheta in Valle d’Aosta Infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico-imprenditoriale. Consiglio Vda: "Contrastare la 'ndrangheta"
Dalle prime ore di questa mattina è in corso un’operazione dei Carabinieri del Ros e del Gruppo di Aosta, per l’esecuzione di provvedimenti cautelari, emessi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino nei confronti di un sodalizio ‘ndranghetistico operante in Valle d’Aosta riconducibile a componenti della famiglia Nirta-Scalzone di San Luca (Reggio Calabria) con collegamenti in Piemonte e Calabria. Le indagini hanno consentito di ricostruire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico-imprenditoriale e un giro di narcotraffico tra Spagna e Italia.
L’operazione “Geenna” è estesa anche alla Calabria, al Piemonte, alla Lombardia, alla Sicilia ed alla Liguria. Le indagini hanno documentato per la prima volta che “la ‘ndrangheta era operativa con una propria stabile struttura ad Aosta, infiltrando pesantemente il tessuto economico, sociale e politico della Regione“. Ricostruito “uno scenario di pervasiva infiltrazione mafiosa nel tessuto economico-imprenditoriale a partire dal 2014“. Il sodalizio era anche coinvolto nell’importazione di ingenti partite di cocaina tra Spagna, Calabria e Piemonte. In corso numerose perquisizioni in varie regioni.
Consiglio Vda, contrastare la ‘ndrangheta
AOSTA – Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ritiene che “debbano essere adottate tutte le misure necessarie per contrastare qualsiasi tentativo di condizionamento esterno a tutela della legalità dell’attività amministrativa e politica a tutti i livelli”. Lo prevede una mozione approvata all’unanimità dall’assemblea al termine di una giornata convulsa, segnata dall’arresto del consigliere di maggioranza Marco Sorbara (Union valdotaine) nell’ambito dell’operazione Geenna della Dda di Torino contro la ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Le ipotesi investigative “delineano inquietanti scenari di infiltrazione criminale nelle istituzioni valdostane”, riporta il documento dei consiglieri. Da parte dell’assemblea c’è quindi “l’assoluta convinzione che la società civile, il mondo economico e le istituzioni valdostane debbano” esserne “immuni”. La mozione esprime poi “preoccupazione”, e “censura l’adozione di metodi e atteggiamenti lesivi della libertà di scelta e della dignità degli elettori valdostani”.