Cuochi d’Italia, lo chef calabrese Rocco Iannì torna a casa Scontro acceso contro l'avversario dell'Emilia Romagna su Tv8
di Fameli Foti Rosa
Savoir-faire ed arte la carta vincente di Rocco Iannì, chef di Bagnara Calabra. Questa volta però non sono bastati per battere l’avversario. La gara è uno scontro acceso contro Emilia Romagna. Il primo round vinto da Albarosa con Cappelletti al ragù, pasta fatta sapientemente a mano con bei due punti di vantaggio, 17 a 15: apparsa comunque, spaesata nella seconda fase, difronte alla Spatola Dorata di Rocco, che vince il 2° round. I due punti di distacco però, persi nel primo match, segnano l’uscita dalla gara per la Calabria, nonostante il punteggio favorevole. Chef Iannì perde inesorabilmente lasciando il pubblico incredulo.
A dir poco incongruenti i giudizi dei giurati di Cuochi d’Italia, giudicando in modo poco più che sufficiente un piatto che viene comunque elogiato ed esaltato per il sapore e per la manualità e la maestria del cuoco calabrese. Il primo round viene affrontato con coraggio; la Calabria risponde ai cappelletti d’attacco, con gnocchi, adagiati sopra un letto di ragù, sapientemente curato in ogni minimo dettaglio, sapori e odori. Da parte della giuria una serie di complimenti ed elogi per chef Rocco che, davanti al punteggio 29 a 30 si trova costretto ad abbandonare la gara, persa per un soffio. Chef Iannì un vero gentleman di altri tempi; Albarosa riceve dalle stesse mani dell’avversario calabrese un filetto di spatola pulito alla perfezione, in quanto la vedeva sofferente durante la sfilettatura. Rocco invece è apparso un maestro esperto in materia, grande manualità e precisione al taglio.
Lepidopus caudatus, comunemente come pesce sciabola, spatola o pesce bandiera, è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Trichiuridae. Solitamente si trova nel mar Mediterraneo. in Calabria tirrenica viene pescato lungo la costa Viola, che va da Villa San Giovanni e arriva fino a Palmi, circa 35 km. Il pesce presenta un corpo allungato e compresso ai fianchi, tipicamente nastriforme. Il muso è allungato, con due mascelle provviste di denti aguzzi e robusti. La pelle è sprovvista di scaglie, per cui si rovina molto facilmente delicatissima. Lo stesso cuoco abdica per i cinque campioni presentati dallo chef Cristiano Tomei. Rocco Iannì opta per la spatola, prodotto amato dai Bagnaresi, pesce pescato ogni giorno e consumato in tutti i modi possibili. Rocco ricorda bene la ricetta di sua madre che preparava spesso la spatola a cotoletta, piatto amato dai calabresi e non.
Durante la cottura vengono svelati alcuni trucchi del mestiere; ad esempio incidere la pelle prima di cuocere il pesce, aiuta a rilasciare molto sapore e come risultato si avrà un filetto omogeneo nella forma, anche dopo cottura. Classe e rigore calabrese si fondono e si fanno subito notare. Soprattutto durante le varie fasi, i giurati copiano dallo chef del Sud alcuni accorgimenti e tecniche, nonché spunti come la tartare di melanzane. Il match finisce comunque a testa alta per lo chef di Bagnara, che deve cedere il posto ad Albarosa con un distacco di appena un punto, 29 a 30 per l’Emilia Romagna. In ogni caso Rocco Iannì si è distinto per la sua professionalità, originalità, qualità culinarie che toccano toni di cucina antica (la cosiddetta cucina tipica della nonna) intrecciata a quella moderna. L’elogio va in ogni caso a questo chef calabrese, un temerario, che ha portato la Calabria unita in un entusiasmo rilasciando emozioni forti. Auguriamo a Rocco altre future occasioni televisive, per il nostro 007 della cucina Calabrese, un vero gentleman, uomo dei nostri tempi e di larghe vedute. Ad majora semper.