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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Costituito Comitato per riutilizzo case vuote della Piana Massiccia adesione all’iniziativa

Costituito Comitato per riutilizzo case vuote della Piana Massiccia adesione all’iniziativa
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Affollata e partecipata oltre ogni aspettativa, l’assemblea tenutasi a S. Ferdinando il 1° febbraio 2019 per la costituzione del “Comitato per il riutilizzo delle case vuote della Piana”. Gli organizzatori sottolineano come la massiccia adesione all’iniziativa dimostri la volontà diffusa di rispondere al grave problema del disagio abitativo nell’area, assumendo quale risorsa ciò che oggi appare quale sfascio sociale ed ambientale e componente del degrado territoriale della Piana: l’enorme patrimonio di case vuote o inutilizzate. Enzo Infantino, a nome dei promotori, ha aperto e coordinato i lavori, illustrando le motivazione dell’assemblea. Sono seguiti i saluti di Andrea Tripodi, sindaco di S. Ferdinando, che ha espresso l’adesione dell’amministrazione municipale all’iniziativa.

Nino Quaranta, dell’Associazione Rurale Italiana/ Coordinamento Europeo di Via Campesina, ha svolto la comunicazione introduttiva, spiegando come sia nelle intenzioni del Comitato volgere un elemento di spreco e degrado – le case vuote ed abbandonate – in fattore di sviluppo sostenibile, rispondendo tra l’altro ad un bisogno di casa che nella Piana come in Calabria non dovrebbe esistere. Ha ricordato ancora le risorse che la Regione Calabria dovrebbe destinare all’operazione. Alberto Ziparo, Professore di Urbanistica, ha illustrato i numeri del patrimonio edilizio vuoto o inutilizzato in Calabria, nel metropolitano reggino e nell’area della Piana, cifre tratte da studi elaborati su dati Istat. L’enorme mole di patrimonio inutilizzato e abbandonato costituisce oggi un monumento allo spreco e allo sfascio che rende inaccettabile e paradossale l’esistenza di persone locali o straniere che abitano in condizioni sociali e sanitarie addirittura subumane, come nella baraccopoli di S. Ferdinando o nei ghetti quali la Ciambra di Gioia Tauro o altri borghi degradati.

Domenico Lucano ha sottolineato come il governo italiano in questo momento assurdamente rifiuti di integrare e fruire delle potenzialità sociali, culturali e produttive presentate dagli immigrati che, laddove sono state invece integrati, hanno assicurato nuove istanze di sviluppo sostenibile. Come, infatti, avveniva a Riace, modello apprezzato in tutto il mondo che oggi subisce un momento di arresto per l’ostilità di parte delle istituzioni nazionali. Ma che – Lucano come i partecipanti all’assemblea ne sono sicuri – presto riprenderà il suo percorso di sostenibilità sociale ed ambientale. Un interminabile applauso ha sottolineato l’abbraccio e la solidarietà dell’intera assemblea rispetto alle attuali difficoltà del sindaco oggi sospeso di Riace. Peppe Marra, per USB, ha spiegato le diverse dimensioni in cui si deve esplicare l’azione del nascente Comitato, dalla campagna socioculturale per diffondere l’importanza del riuso di un bene comune altrimenti lasciato al degrado, al coordinamento dei vari soggetti interessati, alle pressioni sulle istituzioni perché agiscano coerentemente, alla costruzione di azioni concrete verso l’operatività delle strategie necessarie.