Il Partito comunista di Cosenza dice no agli sgomberi delle case
Questa mattina l’Amministrazione comunale di Cosenza durante un tavolo congiunto con la Regione Calabria ed il Prefetto, ha annunciato al Comitato Prendocasa Cosenza – che da anni si batte per garantire il diritto abitativo a chi non ce l’ha – che saranno effettuati gli sgomberi delle strutture occupate che hanno permesso a centinaia di persone di avere un tetto sulla testa negli ultimi anni. Nonostante i circa 20 milioni di euro degli ex fondi Gescal dirottati per la costruzione del ponte di Calatrava, non solo nessun intervento di edilizia residenziale pubblica è stato messo in atto, ma non c’è neanche la volontà di una regolarizzazione delle esigenze popolari, per cui molte persone – tra le quali anche diversi bambini innocenti – si troveranno ad essere sbattute per strada da un momento all’altro.
Cosenza viene definita la città dell’arte e della cultura per l’opera “simbolo” della città – il ponte di Calatrava, per le eccentriche luminarie e decorazioni urbane, per il fantomatico e leggendario tesoro di Alarico – re saccheggiatore al quale verrà persino dedicato un museo, per la ricchezza di piazze dall’architettura urbana “moderna” e per i futuri parchi benessere e fiumi navigabili e chi più ne ha più ne metta.
Ma la realtà è ben diversa da come la si vuol fare apparire in modo maldestro. Ingenti fondi pubblici, frutto del sudore dei lavoratori, sono stati sperperati per finanziare opere inutili ed incompiute che hanno creato notevoli disagi alla città, diventata un cantiere a cielo aperto. Si tratta di opere che la cronaca locale ha denunciato essere spesso e volentieri non a norma e persino coinvolgere imprenditori in odor di mafia. Una città invivibile dove non è più possibile nemmeno fare la doccia (oppure utilizzare l’acqua corrente) a causa di una rete idrica fatiscente e di una gestione del bene pubblico operata dal colosso Sorical secondo modalità al dir poco vergognose. Nonostante tutto Cosenza riceve la burlesca nomina di “Città europea dello sport 2020” senza averne i minimi requisisti, dato che di strutture pubbliche che garantiscano l’accesso allo sport a tutti non ne esistono nei fatti concreti. Una città con un manto stradale ed un centro storico (che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della comunità) lasciati morire. Tutto questo è un ossimoro grottesco e inaccettabile!
Le gravi carenze in merito alle esigenze abitative di larga fetta della popolazione sono il frutto avvelenato di decenni di politiche nazionali e locali improntate all’emarginazione totale dei più deboli. Precarietà, salari bassi, disoccupazione di massa, emigrazione forzata e distruzione dello Stato sociale sono le formule attraverso le quali un potere antipopolare ha esercitato le proprie funzioni. L’ultimo atto di questa ultradecennale campagna volta ad annientare i ceti meno abbienti è l’aberrante legislazione sulle occupazioni degli immobili vuoti: è necessario, però, ricordare che quanti si trovano ad occupare per avere un tetto sulla testa sono costretti proprio dalle politiche suddette. Riteniamo un crimine sgomberare delle famiglie senza offrir loro alcuna soluzione alternativa per poter garantire una esistenza dignitosa e, proprio per tale motivo, continueremo a sostenere tutte le lotte per il diritto all’abitare, ben coscienti del fatto che solo l’esproprio delle case in mano a palazzinari e grandi gruppi immobiliari possa garantire una vita serena a tutti.
Il Partito Comunista intende, dunque, appoggiare e solidarizzare con il Comitato Prendocasa Cosenza affinché non venga effettuato alcuno sgombero e affinché il diritto ad avere una casa sia garantito a tutti, indipendentemente dalla nazionalità. In una città ai massimi storici in fatto di disoccupazione e con una sanità pubblica arretrata e corrotta, la speculazione edilizia e i mancati interventi pubblici nell’edilizia residenziale, non si può negare a delle persone la necessità di vivere dignitosamente.
NON UN PASSO INDIETRO
CASA, LAVORO E DIGNITÀ PER TUTTI
Partito Comunista Cosenza