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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

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Meraviglie e frammenti d’arte di una città fantasma Riflessione sugli affreschi di Amatrice distrutti dal sisma

Meraviglie e frammenti d’arte di una città fantasma Riflessione sugli affreschi di Amatrice distrutti dal sisma
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La cittadina di Amatrice, detta anche “La città delle cento chiese”, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, vantava tesori culturali e artistici d’inestimabile valore, ma poco conosciuti, che sono stati cancellati quasi totalmente dal terremoto del Centro Italia. Il borgo – che nel passato apparteneva all’Abruzzo, essendo un comune della provincia dell’Aquila – era ubicato al confine di quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) e le arti figurative fiorirono subendo anche il gusto e le influenze delle civiltà dei territori limitrofi.

Il ricchissimo patrimonio pittorico – sicuramente meno famoso degli “Spaghetti all’amatriciana”, e da moltissime persone sconosciuto del tutto – decorava le pareti delle chiese e dei santuari della Conca di Amatrice, immersi suggestivamente nel maestoso scenario dei Monti della Laga. Molte chiese erano piccole “Cappelle Sistine”, interamente istoriate dai meravigliosi e raffinatissimi affreschi, mostrando il notevole livello artistico e culturale del glorioso passato. Queste preziose testimonianze pittoriche, furono realizzate dal XIV al XV secolo da vari artisti locali rimasti sconosciuti e da Pier Paolo da Fermo, attivo prevalentemente nel territorio marchigiano.

Sino al XX secolo, alcuni dei tantissimi dipinti parietali, furono attribuiti al grande M° Nicola Filotesio (pittore, scultore e architetto) che aveva avuto i natali proprio ad Amatrice, ma successivamente, la scoperta di una firma apposta sul cartiglio di un affresco, dimostrò che l’autore delle opere attribuite al “Filotesio”, era stato il pittore Dionisio Cappelli che era attivo nel territorio amatriciano e che probabilmente fu anche il Maestro di Cola dell’Amatrice. Il video “Meraviglie d’Arte di una città fantasma” MATRIX PULCHERRIMA, realizzato da Concetta Persico con le foto di Camillo Berardi, propone una piccola rassegna delle testimonianze pittoriche presenti nel borgo appenninico – in gran parte distrutte dagli ultimi eventi tellurici – autentici e raffinati capolavori artistici, che erano riusciti a “sopravvivere” ai terribili terremoti dei secoli passati.

Nel 2018, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha emesso una moneta bimetallica da cinque euro dedicata ai tesori artistici di Amatrice. Nel dritto raffigura la chiesa di Sant’Agostino, opera architettonica romanico-gotica di derivazione abruzzese che è stata completamente distrutta dal terremoto (resta soltanto il portale), all’interno della quale spiccavano due preziosi affreschi dipinti da Dionisio Cappelli; nel rovescio raffigura il dettaglio di un affresco con la Madonna in Trono che con una mano sorregge il Bambino e con l’altra la miniatura di una città turrita che potrebbe essere Amatrice. Questo prezioso dipinto si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nota come il Santuario dell’Icona Passatora, ed è la prima immagine del video “Meraviglie d’Arte di una città fantasma” MATRIX PULCHERRIMA accessibile tramite il link di seguito riportato: