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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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Gioia Tauro, sequestrati 53 chili di cocaina Erano nascosti in un contenitore di frutta esotica. Continua senza sosta il lavoro della Guardia di Finanza e della Procura di Reggio Calabria

Gioia Tauro, sequestrati 53 chili di cocaina Erano nascosti in un contenitore di frutta esotica. Continua senza sosta il lavoro della Guardia di Finanza e della Procura di Reggio Calabria
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Nell’ambito dell’attività di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti gli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – hanno individuato e sequestrato 53 Kg di cocaina purissima nello scalo portuale calabrese.

Attraverso una complessa attività di indagine eseguita tramite analisi di rischi e riscontri fattuali su oltre 1.200 contenitori provenienti dal continente americano, gli uomini della Guardia di Finanza, con il supporto di unità cinofile e grazie ai sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare quello in cui era stato occultato lo stupefacente.

Occultata in un container che trasportava frutta esotica proveniente dal Sud America la cocaina, divisa in 45 panetti, era stata abilmente nascosta sfruttando gli interstizi del container frigo. Il carico sequestrato, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliato dai trafficanti di droga fino a 4 volte prima di mettere lo stupefacente sul mercato, ad un prezzo che oscilla dai 50 ai 100 euro al grammo, fruttando un introito di circa 9 milioni di euro.

Le modalità di occultamento dello stupefacente si dimostrano spesso differenti e sempre in via di evoluzione, obbligando le Fiamme Gialle a perfezionare di volta in volta le metodologie operative, nel complesso ed arduo obiettivo di debellare la piaga del narcotraffico. Il mese scorso le fiamme gialle hanno rinvenuto e sequestrato ben 450 Kg di “coca” riposti in 17 borsoni occultati immediatamente dietro le porte di un box proveniente dal Brasile, con il metodo del rip off, il sistema più utilizzato in passato nel porto di Gioia Tauro

Nonostante l’ormai nota tendenza alla delocalizzazione delle spedizioni su altri porti, Gioia Tauro rimane comunque uno dei principali scali di riferimento dei narcotrafficanti. Il brillante risultato testimonia l’alto livello di attenzione operativa di finanzieri e doganieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, per il contrasto all’importazione di sostanze stupefacenti.