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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Gay Pride: colore e musica per rivendicare diritti universali L’orgoglio di chi si è sentito giudicato tante volte ma non ha mai mollato

Gay Pride: colore e musica per rivendicare diritti universali L’orgoglio di chi si è sentito giudicato tante volte ma non ha mai mollato
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di Nelly Dogali

A cinquant’anni dalla prima manifestazione, il Gay Pride risulta essere sempre più necessario. Giugno 2019 è stato il Pride month, il mese in cui sono state organizzate più parate in giro per il mondo: ciò che si vede è una parata colorata di migliaia di persone che si divertono, vestite in maniera eccentrica. Chi si sofferma a questo ha espresso migliaia di critiche, ma il Gay Pride sarà sempre necessario finché tutto il mondo non riuscirà realmente a capire cosa questa manifestazione rappresenta. Pride perché si celebra l’orgoglio di essere ciò che si è, l’orgoglio di chi si è sentito giudicato tante volte ma non ha mai mollato. L’’orgoglio di essere gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, asessuali, intersessuali e queer.

In Italia la strada da fare è ancora molto lunga: a livello legale i diritti degli omosessuali non sono ancora stati riconosciuti pienamente. Non essere riconosciuti dalla legge significa non esistere: l’amore e la famiglia omosessuale non esiste per la giurisdizione italiana, oppure è considerato un amore di serie B. L’unione civile non comprende tutti i diritti e i doveri di un reale matrimonio. Le famiglie arcobaleno esistono già, anche se la legge italiana sembra fingere di non essersene accorta, e insieme alla coppia a non essere riconosciuti sono i figli: la legge non permette alle coppie omosessuali di adottare un bambino. Molto c’è da fare se ancora oggi i politici difendono una fantomatica famiglia tradizionale, composta da due genitori eterosessuali ed i bambini nati all’interno del matrimonio, dimenticando però che di famiglie così ne esistono ben poche: le unioni eterosessuali, da sempre privilegiate perché considerate secondo natura, non sono quasi mai quello che i tradizionalisti vogliono far credere.

Perché negare a qualcuno, solo per il suo orientamento sessuale, il diritto di scegliere come vivere liberamente la sua vita? Per questo serve un pride più colorato e più esagerato per coprire l’odio di chi ancora perseguita i membri della comunità LGBTQI. In alcuni Paesi, il pride non è solo un’occasione di gioia: è combattere ancora per la sopravvivenza, per non essere emarginato o peggio perseguitato. La violenza si combatte con un eccesso di colore e di musica.

Il blog di Nelly Dogali