Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Maria Antonietta Rositani è in coma farmacologico

| Il 22, Lug 2019

Maria Antonietta Rositani, la giovane donna vittima della barbarie umana è in pericolo di vita. Ricoverata all’ospedale di Bari dopo essere stata scampata dal tentativo di essere ammazzata dall’ex marito, un tal Ciro Russo. Un uomo che uomo non è, un cialtrone che evaso dai domiciliari con l’intento di ammazzare l’ex moglie. Ed è proprio in quella tragica mattinata del 12 marzo scorso a Reggio Calabria, davanti al liceo artistico “Frangipane”, che si materializza la “bestia”. E lo fa con del liquido infiammabile, la crudeltà vorrebbe che la povera Maria Antonietta bruciasse viva, come si faceva una volta con le streghe ai tempi dell’Inquisizione. Ma Maria Antonietta non è una strega, ha avuto solo la colpa di non amare più un uomo (che uomo non è), ed è per questo che doveva bruciare tra le fiamme causate da un balordo evaso dai domiciliari nel napoletano con l’intento di porre fine alla vita di una mamma, lasciando orfani i propri figli.
Quel giorno Maria Antonietta riesce a sfuggire alla morte trovando scampo dentro un negozio e da lì il ricovero in terapia intensiva al centro grandi ustioni di Bari. Intanto l’ex marito è stato arrestato e speriamo che quelle chiavi di quella cella restano il più a lungo inutilizzate, però il calvario di Maria Antonietta, non è finito.
Dopo tre mesi da quel triste giorno, la donna aveva scritto un post su facebook per comunicare che il prof. Maggio, il medico che la sta curando, aveva sciolto la prognosi. Maria Antonietta scriveva, “Buonasera a tutti amici, sono felice di comunicarvi che oggi il mio dottore prof. Maggio ha sciolto la mia prognosi trasferendomi dalla terapia intensiva in reparto. Ora incomincia il percorso per il rientro a casa, spero solo che le mie ansie e le mie paure svaniscono con i dolori incrociamo le dita e grazie a tutti voi”.
L’immagine di quell’utilitaria in fiamme fatta vedere una miriade di volte in tutte le televisioni, è il simbolo di una condizione sociale che ancora tarda a essere debellata. Una condizione culturale che di cultura ha ben poco visto che non si può uccidere solo per il gusto di farlo, giustificati dal fatto che una donna non è un oggetto di possesso e che se finisce un amore, finisce e basta. Occorre voltare pagina e andare avanti. E non c’è legislazione che tiene se il cambiamento non parta dalla mente per eliminare dei pregiudizi che sono retaggi trogloditi e pericolosi. E che chi compie simili gesti ha bisogno di essere curato, e le donne dai primi sentori che hanno nelle loro relazioni, devono avere quantomeno il coraggio di segnalare le anomalie perché di anomalie umane si tratta.
In queste ore la triste notizia che le condizioni di Maria Antonietta Rositani si sono aggravate e sempre che sia in coma farmacologico a causa di un blocco intestinale per il quale ha dovuto subire un’operazione, ad esso sono subentrati dei problemi polmonari ed è per questo che si è proceduto al ricovero in rianimazione con coma farmacologico.
Appresa la notizia nei social si è innescata una manifestazione di solidarietà commovente, tutti con la speranza che la donna possa riprendersi al più presto, e avere la forza di combattere come quella che fino a oggi ha sempre dimostrato.
(GiLar)