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TAURIANOVA (RC), SABATO 19 OTTOBRE 2024

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L’Asp non paga le cure al figlio affetto da autismo, “abbiamo venduto pure l’oro” Il piccolo Matteo ha bisogno di cure specifiche che la famiglia, disperata, non può permettersi. Nonostante una sentenza del Tribunale che ha accolto il ricorso della famiglia

L’Asp non paga le cure al figlio affetto da autismo, “abbiamo venduto pure l’oro” Il piccolo Matteo ha bisogno di cure specifiche che la famiglia, disperata, non può permettersi. Nonostante una sentenza del Tribunale che ha accolto il ricorso della famiglia
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“Una reazione meschina”, è così che Angela Villani mamma di Matteo ammonisce l’atteggiamento dell’Asp di Reggio Calabria per il silenzio assordante alle grida d’aiuto dovute per la condizione drammatica che sta vivendo in quanto non gli eroga le cure al piccolo affetto da una grave forma di autismo.
Inadempienze gravi che pregiudicano il diritto di salute (e la salute stessa) che la Costituzione impone oltre al fatto che un Tribunale ha anche accolto il ricorso di Angela condannando l’Asp “a provvedere, direttamente o indirettamente”, quelle cure che Matteo ha bisogno che consistono in una terapia con metodo Aba, a sostenere il gravoso peso economico fino al compimento dei 12 anni di età del piccolo Matteo.
Angela parlando con i giornalisti a Reggio Calabria davanti la sede della Prefettura, recatasi per protestare contro le inadempienze dell’Asp reggina, parla anche di una situazione di disagio economico della sua famiglia e quindi impossibilitata a sostenere le spese in quanto, fino ad ora sono andati avanti con l’aiuto di parenti e amici, visto pure che sia lei che il marito hanno anch’essi problemi di salute, e come dichiara il marito “ha avuto gravi problemi sia cardiaci che polmonari”, ha smesso di lavorare e quindi il disagio si è amplificato, visto pure l’enorme costo della terapia che ha un costo di quaranta euro l’ora.
Il metodo Aba in sintesi consiste in un’applicazione dell’analisi del comportamento e che serve a descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e i vari eventi che lo influenzano nel contesto della vita quotidiana. Tale metodo è applicato da uno psicologo specializzato in comportamenti che impartisce delle linee guida agli operatori che lavorano con chi è affetto da autismo. E, nonostante la sentenza favorevole per il piccolo Matteo, l’Asp non ha sovvenzionato tali cure e come dichiara la mamma, si è chiusa in un “silenzio assoluto”.
Angela non ce la fa più e dice basta, perché suo “deve essere curato”, e quei 40 euro l’ora non li può sostenere. Non è giusto che li sostenga lei, visto che c’è una sentenza di un Tribunale e tale va rispettata perché in Italia le sentenze si rispettano.
Ed è triste ascoltare le parole che squarciano il cuore se si pensa che la mamma di Matteo confida pure con l’amaro in bocca che per sostenere le cure del figlio si è venduta pure “l’oro del battesimo”. Non è una condizione degna di un paese civile dove l’indifferenza in questi casi crea non solo danni al piccolo che ha bisogno vitale delle cure, ma anche lede la dignità delle persone.
Angela è stata ricevuta da un funzionario della Prefettura il quale ha dato delle rassicurazioni in merito a un loro intervento presso l’Asp, ma finché non avrà la certezza che il figlio riceverà le cure com’è nel suo diritto, sarà sempre più preoccupante in balia delle onde con un futuro drammatico incerto e senza speranze, ma con dietro la vergogna dell’indifferenza.
Il tempo dell’attesa è finito, le speranze si sono perse negli occhi di una mamma che si dispera per il figlio malato che ha bisogno di un qualcosa che è nel suo pieno diritto, e le chiacchiere, le promesse e i vari sotterfugi derivanti dai silenzi, portano altra disperazione. E il piccolo Matteo, tutto questo non solo non se lo può permettere, ma non lo merita.
diogene