Attenzione ancora alta su ortopedia ospedale di Locri La Cisl Fp scrive al Prefetto per richiedere soluzioni
In riferimento alla precedente nota del 12/09/2019, la CISL FP ha indicato nella stessa comunicazione e nell’incontro tenutosi all’Ospedale di Locri, proposte di soluzioni per la tanto martoriata Ortopedia di Locri e per intervenire sulla disorganizzazione in genere. Tali indicazioni non sono state nemmeno prese in considerazione, non sono stati avviati i lavori di adeguamento della Sala Operatoria dell’Ortopedia, per come richiesto dai NAS di Reggio Calabria, l’attività del Reparto giace nelle stesse condizioni o peggiori, non si può certamente dire che sia aperto se non solo parzialmente e il Personale, in buona parte è stato destinato ad altre Unità Operative, la Logistica e l’Organizzazione continuano ad essere un deterrente per eventuali ed ormai non più credibili assunzioni di Specialisti Ortopedici. La lentezza in sanità è micidiale, mentre si decide avanzano le malattie, si verificano incidenti, si pone la necessità di far fronte alle continue emergenze, molte delle quali evitabili con una migliore organizzazione e prevenzione. Lo spiegamento di forze di qualche settimana addietro è l’esempio lampante di come si sprechi tanto per realizzare il nulla.
Nel brevissimo periodo si sono aggravate anche altre condizioni e la protesta sui rischi che corre da anni l’Ospedale di Polistena ne è una prova. Sua Eccellenza ha visto ed udito quanti buoni propositi, quanto falso impegno e quante criticità sono state sviscerate ma anche la mancanza di soluzioni, la lentezza e l’indifferenza che ne sono derivate. La condizione è in repentino peggioramento, l’Atto Aziendale non è stato mai attivato, gli incarichi vengono cumulati ed affidati sempre alle solite persone, tutto è provvisorio o scaduto, nessuno risponde perché formalmente non investito, apparentemente tutto sembra la conseguenza del disinteresse, in realtà è il solito disegno messo a punto negli anni in un’Azienda che si è quasi annientata, nello stupore di chi non ha ancora capito il perché della rinuncia di tanti professionisti a diventarne dipendenti.
Quante vittime ci saranno ancora tra i Dipendenti onesti e laboriosi che non sopportano più questa “cappa”, quante vittime ci saranno ancora tra gli Utenti che pagano le più alte tasse del Paese per avere il servizio peggiore, col fastidio di andarsi a curare altrove e la beffa di dover aggiungere di tasca propria le spese di viaggio e soggiorno?
Questa ASP, nonostante le denunce inviate, continua ad erogare somme non dovute ai soliti e pochi Dipendenti furbetti, assiste all’impunità nei confronti di chi ha commesso atti intimidatori ai danni dei propri colleghi, non interviene a tutela dei Dipendenti onesti che hanno avuto il coraggio di denunciare atti gravissimi e vengono lasciati sotto le grinfie dei loro carnefici. Quante Unità Operative chiuderanno i battenti mentre l’Azienda che ha sprecato la capacità di assumere, continua ad essere l’unica a non presentare il Piano del Fabbisogno?
Proprio in questi giorni si assiste alla difficoltà di assumere alcuni Operatori Socio Sanitari che sono “essenziali”, proprio perché in Azienda non si è applicato il rimpiazzo di quanti non avevano accettato l’incarico o si erano dimessi a seguito di assunzioni autorizzate. Non agendo in tempo l’Azienda ha rinunciato proprio a ridosso dell’estate, all’opera di numerosi O.S.S. e si spera che la loro assunzione possa avvenire al più presto, vista l’assurda condizione in cui versano le Unità Operative degli Ospedali di Locri e Polistena.
Per fortuna la virulenza della “disattenzione” che ancora esiste e prolifera, non è riuscita ad intaccare la moralità di tanti onesti e “attenti” Lavoratori che pur assistono attoniti agli episodi di impunità, sotto gli occhi di tutti e usati pericolosamente come minaccia a chi osa ribellarsi alla stato di cose. Molti si chiedono il perché del degrado economico, operativo e morale dell’ASP di Reggio Calabria e mentre il tempo trascorre tra incontri, iniziative e manifestazioni di ogni genere, l’involuzione cresce e si diffonde indisturbata. Continuare nella lentezza che uccide e nella miopia è un suicidio, la CISL FP che ha proposto e proporrà sempre soluzioni ai problemi dell’ASP, non poteva che denunciare lo stato in cui l’Azienda si trova e porre tale condizione come “prioritaria”, dire che le problematiche sono tante, che lo sfascio è “inestimabile” o peggio ancora, che ormai è troppo tardi, è la solita scusa per non agire.
Il Segretario Generale Aggiunto
Giuseppe Rubino