“Grave situazione di carenza di personale presso l’ospedale di Polistena Terminato da poco il consiglio comunale aperto promosso dal sindaco Michele Tripodi. Ecco cosa hanno deciso i sindaci della piana di Gioia Tauro. In allegato il video integrale del consiglio comunale aperto
CONSIGLIO COMUNALE 8/11/2019
Premesso che:
– La carenza di personale che investe gli ospedali pubblici della Calabria si è aggravata pesantemente negli ultimi mesi;
– Personale medico, infermieristico ha raggiunto l’età pensionabile, congedandosi dal servizio anche prima del tempo;
– A ciò non ha fatto seguito la sostituzione delle figure professionali mancanti e gli organici delle strutture ospedaliere sono sempre più esigui e non in grado di offrire servizi assistenziali adeguati alla popolazione;
– Seppure gli uffici delle gestioni commissariali annuncino nuove assunzioni in tutte le ASP, niente ancora di concreto si vede arrivare negli ospedali del territorio che fanno fatica, oggi come non mai, a garantire, per il tramite del sacrificio costante e laborioso di molti operatori sanitari che ringraziamo, la continuità dei servizi ed il funzionamento dei reparti.
– La notizia dello “sblocco” di alcuni decreti a quanto pare non ha prodotto nulla di nuovo poiché si riferisce a personale già in servizio con contratto a termine o inserito in graduatorie esistenti già abbondantemente scorse o addirittura esaurite.
– Emblematica la vicenda dei 15 OSS ai quali è stata recapitata per raccomandata la lettera di assunzione da parte dell’ASP, salvo poi sospendere inspiegabilmente la procedura, senza tenere in conto che molte di queste figure avevano già lasciato il lavoro per prendere servizio nei nostri ospedali;
Considerato che:
– L’utenza esterna che arriva a Polistena ormai non attiene solo al territorio della Piana, ma va oltre, sono arrivati a circa il 50% gli utenti provenienti dalla fascia jonica, dal tirreno reggino e dal vibonese dove i presidi ospedalieri affrontano analoghe problematiche e disservizi forse anche maggiori;
– Rispetto ai posti-letto ospedalieri che dovrebbero, per norma, corrispondere a 3 ogni mille abitanti e dunque materializzarsi nel territorio della Piana nel numero di 450 in proporzione agli oltre 150mila abitanti presenti, se ne contano appena 200 sulla carta distribuiti fra gli ospedali esistenti;
Accertato che:
– L’ospedale di Polistena, unico presidio spoke della Piana, si sta progressivamente svuotando del personale;
– Nei reparti esistenti per coloro che vi operano, molto spesso si osservano ritmi, turni e carichi di lavoro massacranti, che scoraggiano i sanitari caricandoli di enormi responsabilità;
– Il pensionamento di n. 2 unità del reparto di rianimazione/anestesia rimasto solo con 7 medici di fatto, dinanzi ad un organico di diritto di 18 in base agli attuali posti-letto, rischia di mettere in crisi il comparto operatorio, polmone indispensabile di ogni ospedale degno di questo nome;
– Ma la carenza di personale presso l’ospedale di Polistena coinvolge altri reparti come la psichiatria, dove a breve non ci sarà più nessuno, l’ostetricia/ginecologia, l’ortopedia, il pronto soccorso, la radiologia;
– Il reparto di pediatria si regge grazie ad una convenzione con una cooperativa di medici pediatri che supplisce con prestazioni aggiuntive al persistente vuoto di medici strutturati.
– Dal Piano del Fabbisogno del personale per lo spoke di Polistena si evince che mancano tra medici, infermieri e OSS, almeno n.100 unità, oltre a rimanere irrisolta la questione degli incarichi di direzione delle strutture complesse (primari);
– Tale situazione prefigura un pericolo attuale e concreto che, ove non scongiurata con provvedimenti adeguati, da qui ad un brevissimo lasso di tempo, si manifesterà nell’implosione dei reparti compromettendo in maniera irreversibile il diritto alla salute dei cittadini.
Rilevato che:
– Questo territorio ha già dato troppo in termini di migrazione sanitaria extraregionale, fenomeno altamente frequente che fa pesare oltre che sui bilanci regionali anche su quelli familiari, i costi della malattia e della sofferenza;
– Il Piano di rientro a cui è sottoposta la sanità calabrese, non può costituire un alibi per sottrarre ancora agli ospedali risorse ed investimenti, essendo palese ed intuitivo quanto sia necessario investire sull’assunzione del personale, sull’ammodernamento della diagnostica strumentale, sull’edilizia delle strutture esistenti se davvero si vuole dare una risposta concreta al territorio;
– Il collasso delle strutture ospedaliere pubbliche e dei servizi territoriali che dovrebbero costituire il filtro ed il raccordo tra popolazione e ospedali, sta producendo infinite disfunzioni e liste di attesa che generano confusione e ritardi dirottando gli utenti disperati verso privati che erogano identiche prestazioni dietro pagamento;
– In una situazione così emergenziale, perfino le poche eccellenze che pure ci sono, non riusciranno mai ad emergere perché surclassate dalle notizie di cronaca e dei disagi che, nostro malgrado, appariranno sempre prevalenti.
Valutato che:
– Il decreto “sanità” per la Calabria ha peggiorato la situazione accentuando lo scontro di potere fra Regione e Governo sulla gestione delle competenze sanitarie, e perdendo di vista le reali e urgenti problematiche che investono tutto il comparto sanità nella Regione;
Premesso tutto ciò
IL CONSIGLIO COMUNALE DI POLISTENA
RESPINGE
– Il disegno in atto di smantellamento della sanità pubblica che deriva da incrostazioni, collusioni e complicità accumulatesi nel tempo, da scelte sbagliate del recente passato e del presente, tutte unidirezionate verso scopi poco chiari o verso il risparmio di spesa fatto passare per prioritario rispetto alla salute dei cittadini, a scapito dei Livelli Essenziali di Assistenza che dovrebbero essere assicurati ovunque ed allo stesso modo sul territorio nazionale;
SOLLECITA
– La bonifica delle aziende sanitarie da quei personaggi che sinora sono stati concausa della cattiva gestione, delle pratiche clientelari e, nei casi peggiori, dello scioglimento per mafia con conseguente nomina dei Commissari prefettizi.
AUSPICA
– Il reale sblocco delle assunzioni a tempo indeterminato di medici, infermieri e OSS attraverso un Piano per il lavoro che potrebbe risolvere due problematiche in una: assicurare il funzionamento del sistema sanitario e dare occupazione ai giovani laureati e specializzati, nonchè l’indizione dei concorsi sia per l’ospedale di Polistena così come per l’intera ASP di Reggio Calabria creando un’apposita struttura amministrativa dedicata.
SOLIDARIZZA
– Con i 15 OSS non ancora assunti chiedendo la loro imminente contrattualizzazione a tempo indeterminato.
CHIEDE
– Il rilancio dell’ospedale di Polistena, indispensabile mai come in questo momento, per dare una risposta di sanità sulla Piana e sul territorio provinciale, attraverso l’assegnazione di risorse umane e strumentali in grado di colmare le lacune attuali e quelle che si preannunciano imminenti in tutti i reparti, nonché un programma per l’apertura di tutte le altre specialità mancanti che un ospedale spoke come Polistena dovrebbe avere ai sensi delle linee guida nazionali.
TRASMETTE
– Il presente ordine del giorno, al Ministro della Salute, al Governatore della Calabria, al Prefetto di Reggio Calabria, al Commissario Cotticelli, alla Commissione Straordinaria dell’ASP, chiedendo contestualmente alle SS.LL. un sopralluogo congiunto presso l’ospedale di Polistena, un incontro con una delegazione di amministratori locali e rappresentanti istituzionali, la riattivazione della Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Sanitaria provinciale quale organismo di confronto e consultazione in materia di sanità territoriale.
INVITA
– I cittadini, le istituzioni, i comitati, le associazioni e tutte le articolazioni della società civile, istituzionale e organizzata alla proclamazione di uno stato di mobilitazione permanente che possa assumere ulteriori iniziative in tutto il territorio qualora non si adottino in tempi brevi le misure necessarie a rendere pienamente operativo ed efficiente l’ospedale di Polistena e con esso l’intera rete ospedaliera della Città Metropolitana.