Anche all’ITIS di Oppido Mamertina si sciopera, ma per colpa di una “caldaia” Il sindaco Barillaro, “Non è colpa mia se l’amministrazione precedente aveva stipulato un contratto capestro. Ma il problema è in piena fase di risoluzione”
Se per un punto Martin perse la cappa, gli studenti dell’Itis di Oppido Mamertina persero le aule per colpa di una “caldaia”. Qualcuno potrebbe chiedersi, ma che caldaia sarà mai? Si tratta semplicemente di una caldaia che ha bisogno di essere riparata. Non è una “calamità naturale” la quale costringe evacuazioni delle scolaresche o chissà quale apocalittica condizione, ma solo una condizione tecnico manutentiva.
Mentre a Taurianova, al “Gemelli Careri”, si sciopera per delle condizioni strutturali fatiscenti in quanto gli studenti si sentono declassati rispetto agli “ospiti di lusso” dell’Istituto “Severi” di Gioia Tauro, in quanto quest’ultimi sono stati messi nelle condizioni di normalità per convivere con tutti i servizi annessi e connessi, luce al neon comprese, grazie a un corposo contributo della Città Metropolitana.
Gli studenti dell’Itis di Oppido Mamertina, anch’essi “Gemelli Careri” per via della sciagurata condizione politica che ha visto perdere la dirigenza a Taurianova, protestano perché sono stati costretti nelle condizioni di svolgere le lezioni come delle sardine. Nulla c’entrano con il movimento di ribellione che sta nascendo in Italia. La loro è più che altro una ribellione di “ristrettezze”. C’è anche un documento che porta la data di ieri, firmato dal dirigente del “Gemelli Careri”, ing. Pietro Meduri con prot. 7575/A23 in cui ha come oggetto “lo spostamento degli alunni del biennio Iti”. E il motivo è che “l’impianto di riscaldamento non è stato messo in esercizio”.
Vista la situazione precaria, gli studenti hanno espresso il loro disagio con un comunicato firmato, “perché si sentono ignorati nelle loro esigenze, non comprendono decisione che penalizzerà il loro percorso formativo- didattico. Attualmente è che biennio e triennio ITIS usufruiscono di due strutture separate che per spazi, aule e laboratori rispondono pienamente ai bisogni formativi”, e ancora, “Di fronte alla perplessità generale è stata data la motivazione del cattivo funzionamento della caldaia. Motivazione poco convincente in quanto le caldaie si possono riparare”. Una riparazione della caldaia è causa di tali malumori per i disagi creati, culminati nello sciopero studentesco.”
“È quanto meno sorprendente che per una mancata riparazione della caldaia si debbono spostare gli alunni del biennio penalizzando di fatto biennio e triennio per l’inevitabile riduzione degli spazi disponibili per aule e laboratori. Ciò comprometterà inevitabilmente le attività didattiche e gli spazi vitali per gli alunni nelle aule. A ciò si aggiunge un elemento da non sottovalutare: il biennio è in una struttura che offre ampi spazi per convegni ed incontri formativi, spazi del tutto assenti nella struttura che ospita il triennio. Ciò impedirà lo svolgimento delle attività formative programmate, legate principalmente alla legalità”. Queste le parole degli studenti.
L’edificio si apprende che è di proprietà comunale, ma concesso in comodato d’uso gratuito alla Città Metropolitana. Noi abbiamo raggiunto il sindaco di Oppido Mamertina Bruno Barillaro per sapere come stanno realmente le cose e dobbiamo dire che è stato cortese e disponibile. “Mi sono già attivato per risolvere il problema e porre fine alle problematiche inerenti alla caldaia per aggiustarla in maniera definitiva, adeguandola a norma di legge ed è già in fase di risoluzione”. Lo stesso ha anche detto che è in contatto con i tecnici della Città Metropolitana e che lui ha saputo “alla vigilia”, coniderando che è una questione annosa che dura da quattro anni. “La colpa di tutto ciò è di un contratto capestro che l’amministrazione precedente aveva stipulato con l’allora Provincia di Reggio Calabria dove la manutenzione straordinaria è a carico del Comune”. In ogni caso, “Ho già avviato l’iter di risoluzione del problema a rivedere la convenzione contrattuale e quindi far sì che sia la manutenzione ordinaria che straordinaria siano a carico della Città Metropolitana”. Invece sulla questione della caldaia ci ha confermato che sia i tecnici comunali che quelli della Città Metropolitana hanno già effettuato dei sopralluoghi tra i quali anche stamattina. “Ho preso un accordo con i tecnici della Città Metropolitana per fare due preventivi, sia per la riparazione che per trasformare la caldaia, attualmente a gasolio, con il metano. A secondo dell’economicità dei nostri preventivi, confrontati con quelli della Città Metropolitana, inizieranno i lavori in breve tempo per la risoluzione del problema”.
La speranza è che alle parole seguono i fatti sia nella buona pace come nella buona sorte e, che tutto vada per il verso giusto, affinché ogni cosa rientri nella normalità.