“Nino Nono Caridio”, nuovo sindaco della città d’arte di Taurianova? Il suo alto senso di responsabilità per la questione che ha in mano, sarà un biglietto da visita da prendere come “cavia” per le future generazioni di politici
A Taurianova c’è sempre una luce viva che squarcia gli istanti vissuti di una città quando ci sono problemi cui porre una risoluzione. Un uomo, un “gladiatore” onnipresente che rifiuta anche le “gite fuori porta” in Toscana per stare in mezzo alla gente.
Il suo nome è Antonino Caridi definito come il “Nino il Moro”, ma oggi vista la sua “scelta” a non scalzare dal trono di “Marchese” Fabio Scionti, entra a pieno merito nella leggenda di questa città con il nome di “Nino Nono Caridio”, e al suo tre non scatenerà solo l’inferno, ma farà scavare come un caterpillar, strade, crateri e dissesti veri.
In questi giorni ha dato una grande lezione di responsabilità “per il bene del paese”, rifiutandosi di andare alla “gita fuori porta” ad Arezzo, altrimenti definita “Assemblea nazionale Anci (o “Enci”, come la ama definire lui).
L’onestà amministrativa di quest’uomo ha rivoluzionato ogni azione del fare. Ha rivoluzionato finanche la determina, la n. 1106 del 12/11/2019 “Impegno e liquidazione spese di viaggio”. Lo stesso doveva partecipare insieme al sindaco, vicesindaco, presidente del consiglio comunale alla “gita” Anci, a spese dei cittadini di Taurianova.
600 euro per il sindaco, 500 euro per il vicesindaco (essendo questa della Zaccheria, era l’unica in pieno di diritto a partire per partecipare all’assemblea), 833 per il presidente del consiglio comunale (che non si perde una), e per “Nino Nono Caridio” per un totale di 2.149,70 euro. Nino, con un inusuale e raro atto, con un alto senso del dovere alle responsabilità amministrative, non facendo pesare le casse già asciutte dell’Ente, ha detto di no!
È rimasto a Taurianova per svolgere l’esercizio delle sue funzioni a risolvere qualche problema, come per dire, “Voi andate a spassarvela che io lavoro per la città”.
In questi tre giorni di “gita”, è riuscito a ultimare i lavori con tenacia e sagacia i lavori della via Francesco Sofia Alessio nel “Rione Zaccheria”, che si protraevano da oltre due mesi. Ci sarebbe ancora da risolvere la laguna che si è formata nella traversa dove abita il vicesindaco. Se non si dovesse provvedere tempestivamente, la laguna di Venezia si sposterà alla Zaccheria.
Finalmente, grazie all’opera certosina e al grande lavoro degli operai comunali (e del bravo architetto Nino Bernava), tutto è bene quel che finisce bene e si risolve. Quella disastrosa condizione aveva impegnato costantemente anche i Vigili Urbani che anche sotto la pioggia controllavano gli imbecilli, figli della mamma sempre incinta ignoravano finanche il minimo rispetto per il pericolo e quindi violando divieti con arroganza e disprezzo a volte anche con acclarata scostumatezza.
“Nino Nono Caridio”, ha deciso di non partire per donare un sorriso a tutti, una parola confortante per ogni cittadino che si ferma per parlare con lui. L’altra mattina a una signora che si lamentava per la strada chiusa per i lavori, ha detto, “Signora, abbiate pazienza e quando tornate a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza di Nino”.
Sarà il futuro sindaco di questa città? Sarà il tempo a deciderlo, le basi (ma non le altezze), ci sono…