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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

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Pennacchi e tromboni della politica, dal palcoscenico al dimenticatoio. Docet… E intanto i pozzi restano sempre avvelenati dall’odio, dal rancore e dai colpevoli silenzi

Pennacchi e tromboni della politica, dal palcoscenico al dimenticatoio. Docet… E intanto i pozzi restano sempre avvelenati dall’odio, dal rancore e dai colpevoli silenzi
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Quella terribile pagina triste scritta l’altro giorno a Reggio Calabria dove alcuni militanti della Lega di Salvini hanno reagito a una provocazione (?) di una contestatrice che avrebbe voluto esprimere il suo dissenso in merito alla chiusura dell’esperienza di Riace all’epoca di Mimmo Lucano. Una donna la quale oltre a dover essere rispettata in quanto tale, in piena democrazia (almeno finché durerà in Italia), aveva espresso un’opinione, non proprio in linea con le bagattelle dei luoghi comuni leghiste intrise di ipocrisie e “galoppi” sul dissenso per trarre consensi dicendo le più banali amenità che solo chi ha i paraocchi potrebbe prendere sul serio, e mi riferisco alla visita di Salvini. Questa povera malcapitata, è stata presa a male parole, ingiuriata da imbecilli simil bestie che del concetto di tolleranza e di rispetto non conoscono nemmeno i minimi rudimenti, dalla “Drogata di merda, cocainomane, cessa, comunista, fatti una pera, vatti a ricoverare” e via discorrendo.
Il caso in essere non è un fatto isolato, diciamo che è una condizione che seppur di diversa entità è un’attività molto praticata anche nelle piccole realtà. Ed è proprio in queste condizioni locali che la pancia aiuta a capire ciò che accade nel resto del paese. D’altronde in molti trattati della scienza, specie in Fisica, è con le “masse puntiformi”, entità trascurabili, che si iniziano gli esperimenti tracciando condizioni empiriche.
Da quello che sta accadendo in giro, sembrano avverarsi le parole del Re Lear di Shakespeare, “Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi”, ma la “cecità” è dovuta in questi casi gli odi misti alle incoscienze perché si trascura sempre la regola che i cretini sono come i diamanti, per sempre e stanno ovunque, siamo circondati da flotte di cretini.
La stessa condizione accade nelle realtà locali, quelle dei piccoli paesi, l’arte del dissenso quando si è in compagnia, il coraggio dei leoni con il ruggito delle pecore, quelli che nei social si armano di vigliaccheria sputando veleno ovunque, ma che poi dal vivo sono mansueti come agnelli in andropausa. Perché in fondo, siamo tutti soci di diverse “associazioni” con dei nomi tra i più svariati, da quella delle “Tapparelle abbassate” a “Dammi un pennacchio altrimenti mi taglio le vene”, “Non me lo hai dato il pennacchio allora ti sputo veleno e se ho l’occasione ti spingo nel precipizio”, fino ad arrivare a quella che a mio avviso è la peggiore, “Non me la guasto con nessuno, non si sa mai”, quest’ultima è quella più numerosa e riguarda per la maggior parte professionisti, moralisti in apnea, pulpiti dal grilletto facile ma dagli armadi dall’odore acre di putrefazione e infine, anche odor di incenso per zombie redivivi. Ovviamente ognuno porta delle maschere come quelle Pulcinella le quali camuffano rancore e odio. Ridicoli e veritieri come un orologio cinese e che cercano sponde in altri similari “prodotti cinesi”. Pares cum paribus facile congregantur.
Quando sei in linea con i loro pensieri sei lodato, quando non sei in linea con i loro odi, rancori e elargitori di arsenico (senza “vecchi merletti”) nei pozzi, diventi giocoforza un “cullatore di agnelli” o un “lacchè” nel peggiore dei casi. Ma vivaddio la morale ha una sola faccia e una sola anima. E dal proprio cuore l’altrui misura.
Questa è una triste condizione che non fallirà mai, una sorta di catastrofe sociale che mai nessuna allerta di avviserà del pericolo perché si annida nelle parti più intime della nostra vita e come un cobra ti morde senza esitazione, facendo soffrire una comunità pian piano come una goccia nella tortura cinese e chi è causa di questo male, si atteggerà sempre da signorotto (e signorotta) pulito e purificato dalle fonti della verginità quando poi, quella verginità è stata persa da tempo e anche in malo modo.
Il futuro vive nella memoria, il futuro è memoria, solo così si potrà sancire l’inizio della fine di un passato per scongiurare che tale rientrerà nel domani.