Papa: “Tortora non è solo mare, ma senza mare e spiaggia rischierà di morire” Continua il consigliere comunale:”L'erosione è un fenomeno grave ma va combattuto senza tregua”
a Tortora sul lungomare ed in particolare sul lato nord, per effetto dell’erosione costiera che da anni colpisce il nostro territorio, ci stiamo rimettendo tutti e non solo i proprietari delle abitazioni adiacenti.
In questi giorni di mareggiate, come la scorsa settimana, mi sono recato più volte a verificare, ad osservare e soprattutto a portare solidarietà alle famiglie colpite.
Vi assicuro che essere lì, a vedere la furia e l’impeto delle onde, la violenza con la quale straripano e distruggono è, non solo impressionante, ma situazione che addolora e fa male per l’ impossibilità di qualsiasi azione di difesa.
Si sta distruggendo tutto, vengono meno abitazioni ma anche la spiaggia, ed il rischio che ci si allaghi in buona parte da Via Giovanni XXIII a Via Marconi, da Via F.lli Bandiera fino ascendere ancora più giù alla Piazza Stella Maris, si fa concreto come verificato in questi giorni.
E’ pur vero che alla forza della natura è difficile far fronte, ma è altrettanto vero che tanto e troppo tempo si è perso nel non realizzare opere di protezione che avrebbero senz’altro ridotto un impatto così devastante, in primis barriere a mare nei punti più esposti e anche l’innalzamento dell’attuale passeggiata del lungomare.
Quando un territorio è fragile ed indebolito da una pluriennale e costante erosione che elimina ogni ostacolo, basta una piccola o breve mareggiata per creare problemi, se poi la mareggiata è forte, intensa e prolungata diventa invece una calamità.
In effetti i danni ad oggi sono tanti, si accumulano di anno in anno, e non sono solo materiali, purtroppo si insinua con sempre maggiore senso ed insistenza, il terribile pensiero che in fondo il mare avanza e tutto va come deve andare, e che il rimedio si fà sempre più lontano da apportare; questo è un atteggiamento ancora più dannoso dei danni fisici causati.
Di certo ci saranno delle responsabilità morali, politiche o amministrative che non sta a me assegnare e stabilire ma non si deve permettere che l’indifferenza possa trasformarsi in rassegnazione.
Bisogna reagire, dobbiamo tutti reagire iniziando forse da zero, anzi no, iniziando dalle macerie che dovevano ad ogni costo essere evitate, così non è stato ma rimediare si può ancora, anche se le difficoltà non sono poche.
Tortora ce la farà? Ce la faremo? Ne saremo capaci ?
Non saprei, un ruolo importante dovrà essere svolto da chi andrà gestire il territorio anche dal punto di vista politico e amministrativo, le elezioni comunali sono prossime e molto dipenderà da chi e coloro ne avranno guida e responsabilità.
L’erosione delle coste è un fenomeno grave che può e deve essere combattuto, non è facile ma ci sono mezzi e modi per farlo, sicuramente non deve essere sottovalutato come avvenuto per anni.
Di sicuro non è più possibile stare a guardare con indifferenza ne tanto meno rassegnazione, il mare invaderà tutti se non si porrà un argine adeguato.
Per quel che mi riguarda farò il possibile ed anche di più perché la ricostruzione ricominci e con essa la speranza che tutto possa essere ripristinato al meglio ridando nuovo e maggior vigore ad ogni attività sociale ed economica dell’intero territorio.
Tortora non è solo mare, ma senza mare e spiaggia rischierà di morire.