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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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“Ultimo non c’entra affatto con il centrodestra calabrese, incapace di controllare le liste” Calabria, 'ndrangheta, operazione Eyphemos, i 5 Stelle attaccano Santelli

“Ultimo non c’entra affatto con il centrodestra calabrese, incapace di controllare le liste” Calabria, 'ndrangheta, operazione Eyphemos, i 5 Stelle attaccano Santelli
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«I vecchi partiti riflettano con coscienza sul coinvolgimento nell’operazione antimafia Eyphemos degli esponenti del centrodestra Domenico Creazzo e Marco Siclari, il primo arrestato, il secondo destinatario di misura cautelare». Lo affermano, in una nota, I parlamentari M5S Francesco Sapia, Giuseppe d’Ippolito, Bianca Laura Granato e Paolo Parentela, che osservano: «Dunque comincia molto male l’esperienza di Jole Santelli alla guida della Regione Calabria e, alla luce dell’arresto del consigliere regionale Creazzo, di Fratelli d’Italia, non si capisce che cosa abbia da spartire il colonnello De Caprio, noto come Ultimo e indicato come assessore regionale della Calabria, con un centrodestra calabrese incapace di controllare le proprie liste». «Prima delle ultime Regionali – ricordano i parlamentari 5 Stelle – avevamo più volte sottolineato la necessità di garantire pulizia morale nei partiti, il che non è avvenuto. I soliti portatori di voti sono stati candidati e adesso il nuovo Consiglio regionale parte già zoppo per l’arresto di Creazzo a pochi giorni dalla proclamazione». «Niente di nuovo sotto il sole, dal momento che – incalzano i 5 Stelle – nel centrodestra c’erano stati, nella legislatura dell’era Scopelliti, tre consiglieri regionali colpiti da vicende di rapporti con la criminalità organizzata». «Temiamo – concludono Sapia, D’Ippolito, Granato e Parentela – che altre inchieste delle Direzioni distrettuali presenti in Calabria possano colpire i palazzi regionali, in quanto nei vecchi partiti il problema dell’allontanamemto di personaggi discussi, già richiamato da Paolo Borsellino, non è stato affrontato a modo dalle varie segreterie romane. Come al solito, a rimetterci saranno i cittadini calabresi».