“La violenza alle donne è un macigno sulla qualità della democrazia” L’ha detto il consigliere regionale di ‘Io Resto in Calabria’ Francesco Pitaro nel corso di una visita al “Centro Antiviolenza Astarte - Donna” di Catanzaro
“Bisogna partire da realtà che come questa fronteggiano la violenza alle donne, che non è solo un evento contro la persona umana ma un macigno sulla qualità della democrazia. La Calabria è tra le prime regioni d’Italia per femminicidi e la Regione ha il dovere di contrastare questo dramma con interventi non più emergenziali ma strutturali”. L’ha detto il consigliere regionale di ‘Io Resto in Calabria’ Francesco Pitaro nel corso di una visita al “Centro Antiviolenza Astarte – Donna” di Catanzaro: un progetto sostenuto con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese e Metodista. La presidente Maria Grazia Muri ha spiegato che “insieme all’equipe psico-socio-legale e di accompagnamento ai servizi territoriali di competenza (Pronto soccorso, Questura ecc…) o alla casa rifugio di Astarte, realizziamo un servizio gratuito ed immediato con reperibilità h24 alle donne vittime di violenza attraverso il numero verde 800642882. Oltre ad essere di supporto alle forze dell’ordine – ha sottolineato – la nostra equipe formula un piano di interventi calibrato sulle esigenze delle donne, teso a rendere possibile una scelta consapevole e il reinserimento sociale. Inoltre, offriamo alla vittima informazioni sui propri diritti legali e sulle risorse attivabili per il perseguimento dell’autonomia economica”. Pitaro si è complimentato con le operatrici di “Astarte” ed ha assicurato “il massimo impegno per la riproposizione dell’Osservatorio regionale sulla violenza alle donne che, coordinato da Mario Nasone, ha svolto un lavoro prezioso di monitoraggio, analisi e studio di tutti gli episodi di violenza nei confronti del mondo femminile”. Ha aggiunto: “per assicurare ai centri antiviolenza e alle case rifugio le risorse necessarie occorre che nel bilancio regionale vi sia una voce specifica, ma per implementarle si potrebbe ricorrere anche ai fondi comunitari”. Ha sostenuto che “occorrerà riprendere le proposte fatte dall’Osservatorio nei mesi scorsi, ad incominciare dall’approvazione di una legge regionale per costruire un sistema di protezione delle donne vittime di violenza più organico, efficiente e capillare”. Infine, ha segnalato l’urgenza di attivare in Calabria – una delle poche regioni a non averlo -il NUE 112 (numero di emergenza europeo) con cui è possibile raggiungere telefonicamente – senza costi di chiamata – forze di polizia, servizi di soccorso, pompieri, ovunque ci si trovi in Europa”.