Coronavirus, i fighetti (meridionali) degli aperitivi ai Navigli si stanno cagando addosso! C’è l’emergenza e l’irresponsabilità che accomuna un sistema pericoloso il quale sfocia in quei soggetti che stanno affollando le stazioni dei treni, il tutto ha come risultante quello che molti scienziati, uomini di potere e intellettuali non sono riusciti a sconfiggere, l’imbecillità . C'è l'ordinanza della Regione Calabria
Abbiamo sottovalutato il problema “coronavirus” e al contempo anche la stupidità degli italiani. Ma c’è una costante che accomuna chi ci governa e noi “governati” ed è il concetto di “irresponsabilità”. Da una parte il governo che non riesce a tenere sotto chiave nulla in quanto si scopre che al suo interno ci sono altre piaghe da debellare ovvero quell’imbecille che ha diramato la bozza del decreto anzitempo creando caos e paura tra la gente e poi, i “paraculi” meridionali del Nord che presi dalla paura stanno affollando i mezzi di trasporto per rientrare a casa nel Sud. Quel Sud che loro stessi in alcune occasioni hanno pure rinnegato definendo noi poveri “sfigati meridionali” come dei pantofolai perché abbiamo scelto di restare in quei luoghi a due passi dall’Africa, ma che ora, anzi, oggi gli stessi tornano per riabbracciare ciò che prima denigravano, ma non sarà la parabola del Vangelo sul figlio ritrovato perché di vacche grasse non vi è traccia, ma solo un accenno di quella “peste manzoniana” che fu descritta nei “I promessi sposi”, “ La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia”. Sembra un presagio scritto da Nostradamus e invece è Alessandro Manzoni.
Ora, il decreto non è ancora in vigore mentre stiamo scrivendo, sarà pubblicato nelle prossime ore in Gazzetta Ufficiale e da allora sarà operativo e applicabile con tutte le conseguenze comprese le sanzioni. Ma quello che più contraddistingue questo particolare momento è la sempreverde condizione dell’irresponsabilità. La troviamo ovunque in ogni contest, fa parte del Dna di ognuno di noi, è più facile essere cretini che responsabili. E non solo. Perché all’irresponsabilità si aggiunge l’egoismo, il non rispetto per il vicino di casa, per il prossimo, per il fratello e per gli altri familiari. Quelli che stamani stanno affollando le stazioni dei treni potrebbero essere dei “pazienti zero” i quali potrebbero infettare i luoghi di arrivo. È così difficile da capire? E sono anche degli screanzati, ma come, a fare i fighetti ai navigli in barba a chi vive nell’Aspromonte sì e poi vi cagate addosso?
G.B. Shaw ci disse che “La libertà comporta responsabilità: ecco perché tutti ne hanno paura”, appunto, si ha paura di essere responsabili in questo momento particolare per il bene del nostro paese. Gridiamo tutti a squarciagola il sentimento della libertà, lo pretendiamo come fosse un diritto assiomatico, ma va bene così, ma ciò riguarda anche essere responsabili rispettando la libertà degli altri e non lederla. Arrivando dal nord questi fighetti in cellophane, creano solo paura, caos e soprattutto danni. Una volta creati si diventa vittime di un sistema che a confini con l’irreversibile condizione di una sanità malata qual è quella del Mezzogiorno.
State fermi dove siete, dovrà passare la nottata e voi siete più al sicuro di quanto non lo siamo noi e peggio ancora se sarete voi la causa della nostra sicurezza violata.
Non bisogna fare quello che si vuole, è fuori da ogni concetto di responsabilità e vicini all’egoismo, cerchiamo invece di essere responsabili di quello che si è, uomini dotati di buonsenso e di rispetto per noi e per gli altri.
Ps. Ho postato la foto di copertina per pura provocazione e far capire cosa potrebbe accadere per colpa delle irresponsabilità, in quel contesto ci troviamo al Nord, perché creare quello stesso clima di terrore e di emergenza sanitaria?
In questo momento è stata emanata l’ordinanza della Regione Calabria con delle misure straordinarie per l’emergenza a causa dell’esodo dei calabresi del Nord che stanno rientrando a casa.
ORDINANZA