Coronavirus, il rincaro dei prezzi è simile ad un’opera di sciacallaggio “mafioso” Viste le numerose segnalazioni, non sarebbe il caso che la Guardia di Finanza iniziasse a controllare e magari punire tali azioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà in tempi di emergenza pandemica?
Ribadiamo un concetto, essere sciacalli in questo momento è da delinquenti, peggio, da mafiosi. Ancora oggi arrivano in Redazione molte segnalazioni in merito al rincaro selvaggio dei prezzi. Non è accettabile, è improponibile e soprattutto squalificante socialmente.
A questo punto l’intervento della Guardia di Finanza è un obbligo non solo legale, ma umanamente sociale. Non tutti, in un momento di gravissima emergenza pandemica, possono permettersi di acquistare qualsiasi bene, sia esso di prima necessità che di utilizzo igienico, come ad esempio un semplice flaconcino (di circa 50 ml) di igienizzante per le mani, venduto normalmente (prima del Coronavirus) intorno alle due euro (e anche meno in certi casi, oggi costa cinque euro. Quando in alcune catene online si trova ancora a 2.50 euro da 125 ml (sic!).
La stessa cosa dicasi per i bene di prima necessità, c’è un rincaro (sempre accertato e certificato) di almeno il 20% sui prezzi, anche nella grande distribuzione alimentari, come anche nella piccola distribuzione.
Ma non siamo i soli a dirlo, non siamo come si vorrebbe far credere delle voci perse nel deserto perché anche importanti associazioni dei consumatori hanno denunciato questa anomalia tipica degli sciacalli. C’è un’Authority come l’Agcom che ha fatto appello per ricevere delle segnalazioni in merito alla questione rincari sciacalli. I quali si aggirano intorno al 20% minimo per andare (purtroppo) oltre.
Mentre c’è un paese intero che non riesce a sbarcare il lunario, con associazioni di volontariato, Croce Rossa, semplici cittadini che cercano di aiutare con azioni di solidarietà concreta perché le mani che aiutano sono più sante delle labbra che pregano, disse un eroe della guerra civile americana. Ciò che la solidarietà produce viene “sporcata” dalla corsa selvaggia allo sciacallaggio commerciale e non va bene, non va proprio bene. Uno sciacallaggio simile è peggio che essere mafiosi. Quando si lucra sulla disperazione in un momento in cui c’è un paese in ginocchio per un’emergenza pandemica, è peggio che essere mafiosi.
Anche il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà in una sua nota stampa ha parlato di “speculazione” per il rincaro dei prezzi e che va denunciato alle autorità in quanto oltre alla questione legale c’è una questione etica in un momento triste come quello che stiamo vivendo.
Un nostro grande amico, si chiamava Immanuel Kant nel sunto di una sua giornata pesante, caratterizzata da un ampio dibattito nei momenti di grave crisi disse, “La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile, ma una necessità pressante, un ‘essere o non essere’, una questione di vita o di morte”, ricordiamolo, la solidarietà è essere belli e nobili, ma soprattutto onesti.