Serie C : il “sorteggione” della discordia Una situazione di totale incertezza che non giova a nessuno
DI ANTONIO SPINA
Si pensava di averle sentite tutte, ma non si era fatto il conto con l’ultima proposta della Lega Pro. Il Consiglio Direttivo della terza serie ha proposto un sorteggio per decretare la quarta squadra che andrà in serie B. Mentre impazzano mille ipotesi se riprendere i campionati con adeguamento ai necessari protocolli sanitari, cristallizzare le classifiche, bloccare le retrocessioni, l’idea del “sorteggione” che andrebbe a riguardare tutte le squadre rientranti nella griglia playoff – a tal proposito la FIGC, nella persona del Presidente Gravina, sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) orientato alla bocciatura – assume i contorni di un vero e proprio teatro dell’assurdo che, se concretizzato, creerebbe un precedente pericoloso.
Affidare all’unico ed esclusivo fattore chiamato fortuna il compito di decidere le sorti di un torneo ha, veramente, dell’incredibile. Tutti gli sforzi economici, così come il lavoro di un’intera stagione espletato da dirigenti, staff tecnico e calciatori verrebbe vanificato solo perché la cabala ha voltato loro le spalle. In più, ciò potrebbe provocare ripercussioni negative dal punto di vista dei budget spendibili per la prossima stagione, (quando questa inizierà?). Decretare un verdetto senza premiare il merito sportivo scaturito dal campo è fuori da ogni logica che si rispetta. Non si possono mandare in frantumi investimenti dei club e sogni dei tifosi solo perché la pallina all’interno dell’urna non ha girato per il verso giusto.
La sensazione è quella che non si ha la responsabilità di prendere una decisione, affidandosi alla circostanza del caso per far fronte alla situazione attuale. Ciò che serve in questo momento è trovare una scelta ponderata, per il bene di tutto il sistema calcio, già profondamente provato dall’emergenza covid-19, per non correre nel rischio di far fallire tutto. Carpe diem, locuzione latina più che mai azzeccata, per ribadire che è arrivato il tempo delle riforme tanto auspicate in passato e mai, di fatto, realizzate. Urge attuare un processo di immediato supporto alle società attanagliate da una crisi devastante e senza precedenti al fine di garantire una lauta stabilità, tutelando il valore delle regole e tenendo in debita considerazione le ragioni di tutte le componenti.
Il tempo a disposizione sta per scadere e, pertanto, nella prossima assemblea del 4 Maggio è auspicabile che vengano trovate le giuste soluzioni all’impasse creatasi da due mesi orsono, perchè non è più ammissibile decidere di non decidere, ne vale la credibilità di tutto il sistema, già ai minimi storici.