Flai Cgil, regolarizziamo gli stranieri perchè degni di rispetto "Ribadiamo che in questo dato momento storico di crisi di identità, di paura ed emergenza sanitaria, in cui si deve essere uniti più che mai, italiani e stranieri
Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo imparato che il 25 aprile rappresenta per l’Italia e per gli italiani tutti, una data importante. E’ la festa nazionale della repubblica italiana, la festa della liberazione dall’oppressione nazifascista. Giorno particolare per la storia d’Italia che assume quindi, significato rilevante politico e militare in quanto simbolo della lotta di resistenza attuata dalle forze alleate e dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l’occupazione tedesca. Appunto, una occupazione da parte di stranieri del suolo italico avvenuta con violenza e con forza, gettando disprezzo, odio, terrore e sangue al fine di comandare occupare e decidere. Da quel giorno, grazie al cielo molte cose sono cambiate, si vive in uno stato libero e democratico in cui la libertà di pensiero e di parola a nessuno viene negata. E forse è anche per questo che, in ricorrenza di tale festa importante, scriviamo e lo facciamo in maniera tranquilla, affinché tutti sappiano che gli stranieri presenti in Italia oggi, sono portatori di pace, rispetto e gratitudine verso gli italiani. Nessuno arriva sulle coste italiane con la violenza, con la prepotenza, ma semmai con tanta disperazione, necessità e bisogno di cambiare la propria esistenza motivo fondamentale che li spinge a lasciare le proprie terre ed i loro affetti più cari. E allora ribadiamo che in questo dato momento storico di crisi di identità, di paura ed emergenza sanitaria, in cui si deve essere uniti più che mai, italiani e stranieri, si deve dare possibilità di aiuto per essere aiutati; rendiamoli veramente liberi di decidere della propria esistenza e del proprio futuro, diamo la possibilità di non essere ostaggio di normative scellerate poste in essere col precipuo scopo di imporre vincoli assurdi impedendo il lavoro onesto e decoroso e senza essere vittima di schiavismi e ricatti altrui; in una sola parola REGOLARIZZIAMOLI, ma non perché le loro braccia ora sono necessarie all’economia agricola e manifatturiera italiana, ma soprattutto perché trattasi di uomini e donne meritevoli di rispetto. Non importa da dove vieni, ne dove sei nato, l’importante e che ogni uomo, ogni lavoratore abbia sempre un esistenza libera e dignitosa.
Rocco borgese
Segr. Generale flai gioia tauro
Atta Jacob Doumbia Mohamed