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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Emergenza cinghiali: la Calabria chiama, Roma risponde l ministro Bellanova annuncia la presentazione di un testo di legge L'Assessore Gallo: «Accolte le nostre sollecitazioni: importante ora dar corso agli impegni»

Emergenza cinghiali: la Calabria chiama, Roma risponde l ministro Bellanova annuncia la presentazione di un testo di legge  L'Assessore Gallo: «Accolte le nostre sollecitazioni: importante ora dar corso agli impegni»
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L’emergenza cinghiali sarà trattata come questione di rilevanza nazionale.

Lo ha annunciato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, in risposta alle sollecitazioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo. In particolare, nel corso di un incontro in videoconferenza con gli assessori all’agricoltura delle Regioni italiane, a Gallo che sosteneva la necessità di interventi anche da parte del Governo in modo coordinato sull’intero territorio nazionale, il Ministro ha risposto dicendo di condividere tale prospettiva, di averla anzi ben presente e d’essere anzi pronta a presentare in Parlamento, in tempi ragionevolmente brevi, una proposta di legge. «Il Ministro Bellanova – commenta l’assessore regionale calabrese – ha dimostrato di condividere le preoccupazioni di mezza Italia in ordine all’emergenza cinghiali, sottolineando come sin qui solo le divergenze di vedute con il ministero dell’ambiente abbiano impedito l’adozione di misure più incisive da parte del Governo a livello generale. Da qui la scelta di affidare la disciplina della materia al Parlamento. Confidiamo vi possa essere ora un impegno diffuso e corale perché la vicenda trovi attenzione e soprattutto definizione quanto prima. Di certo, continueremo a fare la nostra parte, a tutela degli agricoltori e per contrastare quella che ormai è diventata una questione di sicurezza pubblica».

In proposito, a metà Maggio la Regione Calabria ha dato il via al nuovo piano di selezione degli ungulati, approvato col parere favorevole dell’Ispra. Sulla scorta della programmazione adottata, le squadre di selettori avranno facoltà di abbattere fino a 10.000 capi (rispetto ai 3.400 in precedenza indicati quale tetto massimo), operando su una superficie agro-silvo pastorale di circa 250.000 ettari. Nello specifico, l’autorizzazione contenuta nel piano consentirà l’abbattimento di 6.800 capi in più, dei quali 2.720 maschi adulti, 4.080 femmine adulte, 1.672 maschi inferiori all’anno, 1.058 superiori all’anno, 2.410 femmine inferiori all’anno e 1.670 femmine superiori all’anno. Intanto, proprio in questi giorni, a cura del Dipartimento Agricoltura, si sta procedendo al potenziamento dell’Ufficio Caccia, alla redazione di un report sui danni registrati nel territorio regionale ed all’elaborazione di un piano per il recupero in sicurezza delle carcasse, nel rispetto di tutte le prescrizioni di ordina sanitario.