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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Regione Calabria, questa nomina dell’avvocatura regionale s’ha da (ri)fare! Il Tribunale di Catanzaro accoglie il ricorso contro la nomina dell'avvocato Maria Maddalena Giungato

Regione Calabria, questa nomina dell’avvocatura regionale s’ha da (ri)fare! Il Tribunale di Catanzaro accoglie il ricorso contro la nomina dell'avvocato Maria Maddalena Giungato

Di Giuseppe Larosa

La nomina dell’avvocatura regionale è tutta da rifare perché il Tribunale di Catanzato ha bloccato la nomina della governatrice Jole Santelli per Maria Maddalena Giungato.
L’incarico alla Giungato, ricordiamo, risale intorno la fine di maggio ed era stata incaricata a coordinare i legali della Regione Calabria.
Ma il Giudice del lavoro Anna Maria Torchia, ha accolto i due ricorsi presentati sia contro Maria Maddalena Giungato che contro la Regione, del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro ed un altro a Paolo Falduto, quest’ultimo affiancato dall’Unione nazionale avvocati enti pubblici.
Il tutto perchè non sono state rispettate le norme di livello costituzionale. In quanto il contendere è stato quello che la Santelli ha voluto assegnare l’incarico alla Giungato senza dare alcuna motivazione né confrontare i curricula di altri eventuali partecipanti al bando, una sorto di “discriminazione” e di una non “pari dignità”.
Secondo il Giudice la Santelli avrebbe dovuto adottare la nomina pubblicando un bando, “il coordinatore ha un elevato livello di professionalità e tecnica che, normativamente e deontologicamente, lo sottrae, nell’esercizio della funzione difensiva dell’ente, a valutazioni di tipo squisitamente politico, non potendo ipotizzarsi nella scelta della strategia difensiva nel proporre (un) o resistere in giudizio una finalità di concorso nel perseguimento dei fini politici dell’ente”, così scrive il giudice Torchia.
E quindi, tra l’altro, “la Corte Costituzionale, tra l’altro, ha escluso fin dal 2012 che la selezione di personale esterno di diretta collaborazione possa avvenire soltanto in base a un rapporto fiduciario, come avvenuto invece per la Giungato”.
La Regione è stata anche condannata al pagamento delle spese della lite per circa 5.300 euro, tra i quali 2.759 per le parti ricorrenti e 2.500 per la terza parte.
E come disse il grande Gino Bartali, “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”.