Minasi (Lega), governo e ministro Speranza disinteressati alle sorti della nostra Regione Tutto quello che è accaduto negli ultimi due giorni, la drammaticità della condizione della nostra sanità per i motivi ormai noti a tutti e che hanno regalato alla Calabria un'immagine che non merita
Il Governo, ed in particolare il ministro Speranza, dimostrano, ancora una volta, ed anzi con reiterazione, di essere completamente disinteressati alle sorti della nostra regione. Tutto quello che è accaduto negli ultimi due giorni, la drammaticità della condizione della nostra sanità per i motivi ormai noti a tutti e che hanno regalato alla Calabria un’immagine che non merita, avrebbero dovuto condurre su una strada diversa. Invece, oggi, ci troviamo con una nomina che risponde alla gattopardiana memoria, cioè cambiare tutto (che tutto non è!) affinchè nulla cambi. Da chi guida un popolo, soprattutto in una fase storica senza precedenti, ci aspetteremmo che vada in soccorso delle aree più deboli del paese, a maggior ragione se determinate situazioni sono state create da determinazioni non idonee e che, probabilmente, tali sarebbero rimaste se non fosse intervenuta la piattaforma mediatica per eccellenza. E’ partendo da quella intervista, perciò, che si sarebbe dovuto consumare un auspicato strappo con il vecchio modus operandi; è da quel momento che da Roma sarebbe dovuto partire un segnale incoraggiante; è attraverso una presa di posizione significativa che il calabrese avrebbe dovuto capire che la tutela dello Stato, finalmente, sarebbe divenuta realtà. Potrei farne un discorso politico, ma non è il mio intento dal momento che la salute non ha colore e che le necessità sanitarie non colpiscono in base al potere e alle scale gerarchiche, ma, sicuramente, credo di condividere un pensiero che non è il mio, non è di una parte politica, bensì accomuna tutti i calabresi. Non si comprende e non si può comprendere: sull’ex commissario Cotticelli quando fu scelto dall’allora ministro Grillo, non conoscendolo, avevamo riposto, per quanto fosse possibile, delle speranze di cambiamento e i risultati li abbiamo appurati, purtroppo, sulla nostra pelle e con l’etichetta della ‘zona rossa’. Ma di Giuseppe Zuccatelli dal 2019 commissario delle aziende “Pugliese Ciaccio” e “Mater Domini” di Catanzaro, e, per un breve periodo, commissario all’Asp di Cosenza, adesso in isolamento per Covid e quindi persino impossibilitato ad assumere immediatamente il ruolo e coadiuvato dalle medesime strutture inefficaci, pagate dalle tasse calabresi, possiamo dire, invece, di conoscerne già metodi ed approcci. Non vuole questo essere un attacco personale, ma trapelano, in tale fulminea decisione che ha addirittura riunito in notturna il Consiglio dei Ministri, tracce di dolo da parte di Conte e del suo CdM. E’ questo il nuovo che avanza? Dovrebbe essere questa la soluzione salvifica? Questa è l’attenzione che ci viene riservata? Ci spiegassero perché. Ci dicessero chiaramente che siamo cittadini di serie B, ci dicessero che la Calabria fa comodo solo per quella percentuale di voti che riesce ad esprimere su scala nazionale, che ancor più comodo è mantenere uno status quo di migrazione sanitaria che accresca altri Pil. Altrimenti ci smentiscano (con piacere!) e attivino tutte le risorse possibili in termini di gestione e di fabbisogno di personale, rimettano in moto strutture ospedaliere che potrebbero contribuire alla causa, mandino qui, se proprio sia necessario insistere con il commissariamento, professionisti competenti in materia ed emergenze. Non si ricostruisce un palazzo in parte crollato usando la colla e a mani nude. Chiediamo un intervento governativo forte e risolutivo, altrimenti continueremo a rimanere senza ‘Speranza’, nel senso che per la Calabria non esiste un ministro alla sanità. Tutto ciò è vergognoso e non passerà in sordina!