“Zona Rossa” natalizia in tutta Italia, come ci si deve comportare? Fino al 27 dicembre forti restrizioni su tutto il territorio nazionale. Negozi chiusi, bar e ristoranti aperti solo per asporto
Da oggi siamo in “Zona Rossa” in tutta Italia, così come stabilito dal cosiddetto decreto di Natale, una serie di misure per evitare il propagarsi del contagio del Coronavirus.
Da oggi fino al 27 dicembre, e dal 31, poi 1, 2 , 3, 5, 6 gennaio 2021 si sta in “Zona Rossa”. Mentre il 28, 29, 30 e poi il 4 gennaio 2021 in “Zona Arancione”.
I comportamenti da seguire sono:
Per quanto riguarda gli spostamenti
Fuori dal proprio Comune nei giorni “Arancione” e nei giorni “Rossi” purché avvengono una sola volta al giorno, tra le 5 e le 22, e soprattutto nel limite di due persone ed occorre portare con sé il modello di autocertificazione con la la descrizione della motivazione, il punto di partenza e quello di arrivo.
Sono consentiti, senza limiti di orario, gli spostamenti che si riconnettono ad attività assistenziali svolte, nell’ambito di un’associazione di volontariato, anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizione di bisogno o svantaggio.
Nei luoghi di culto
L’accesso ai luoghi di culto e la partecipazione alle funzioni religiose restano comunque consentite, si legge nella circolare, e “anche in questi casi troveranno applicazione i limiti orari imposti dal cosiddetto coprifuoco”.
Nei giorni in “Zona Arancione” occorre comprtarsi così:
“Rispetto al divieto di mobilità intercomunale che vige nella cosiddetta area arancione, la disposizione consente in via derogatoria”, è scritto nella circolare, nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 km dai relativi confini. “Si osserva che la dimensione demografica è riferita al solo comune a quo, e non anche a quello ad quem, per il quale non ha dunque rilievo il dato demografico, mentre invece rileva, in senso ostativo allo spostamento, la circostanza che i comuni di destinazione abbiano la qualifica di capoluogo di provincia”. Così in una nota del Viminale.
Negozi e attività
Chiusi bar, ristoranti mentre è consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni. Chiusi anche i negozi, ad eccezione di supermercati e generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi e librerie.
(GiLar)