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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Ore di pura follia in Calabria, due fratelli arrestati per lesioni aggravate contro i carabinieri Iniziava una lunga ed estenuante trattativa con i due fratelli per farli uscire dall’abitazione, ma gli stessi per tutta risposta iniziavano a lanciare dalle grate delle finestre all’indirizzo dei Carabinieri suppellettili, coltelli, vasi, generi alimentari, alcuni dei quali colpivano dei militari

Ore di pura follia in Calabria, due fratelli arrestati per lesioni aggravate contro i carabinieri Iniziava una lunga ed estenuante trattativa con i due fratelli per farli uscire dall’abitazione, ma gli stessi per tutta risposta iniziavano a lanciare dalle grate delle finestre all’indirizzo dei Carabinieri suppellettili, coltelli, vasi, generi alimentari, alcuni dei quali colpivano dei militari

Ore di pura follia quelle vissute nella serata di sabato nella frazione di Villaggio Frassa, alla fine delle quali i Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro sono riusciti ad arrestare due fratelli del luogo, rispettivamente di 30 e 32 anni, per i gravi reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, rifiuto di fornire le proprie generalità e possesso ed utilizzo improprio di oggetti atti ad offendere.
Tutto aveva inizio intorno alle ore 20, quando una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia ausonica impegnata in un posto di controllo nella frazione di Villaggio Frassa, veniva attirata dalla musica ad alto volume e dalle grida provenienti in una via limitrofa. Giunti sul posto vedevano due ragazzi all’interno di un’autovettura fare baldoria, nonostante il lockdown vigente nel Comune di Corigliano-Rossano. Per tale motivi i militari chiedevano ai due uomini i documenti d’identificazione e quelli del veicolo, ma per tutta risposta quest’ultimi si rifiutavano, chiudevano l’autovettura e iniziavano a minacciare i Carabinieri, che poco dopo venivano anche aggrediti, nel tentativo, poi riuscito, da parte dei due di portarsi all’interno della loro abitazione, distante pochi metri. Venivano subito chiamati i rinforzi ed intervenivano sul posto diverse gazzelle dei Carabinieri che cinturavano l’abitazione. I due uomini asserragliati in casa, venivano identificati tramite la targa del veicolo e si accertava essere due fratelli del posto, mentre l’autovettura risultava sprovvista della copertura assicurativa richiesta per legge, motivo verosimile per il quale gli stessi si erano sottratti al controllo. Iniziava una lunga ed estenuante trattativa con i due fratelli per farli uscire dall’abitazione, ma gli stessi per tutta risposta iniziavano a lanciare dalle grate delle finestre all’indirizzo dei Carabinieri suppellettili, coltelli, vasi, generi alimentari, alcuni dei quali colpivano dei militari. Infine gli stessi si impossessavano anche di una lunga zappa che detenevano in casa e uscivano a più riprese dall’abitazione brandendola contro i Carabinieri e minacciando di gettarla contro gli stessi, cosa che facevano poco dopo e che fortunatamente si concludeva senza colpire alcuno. La stessa veniva recuperata e sottoposta a sequestro penale. I militari decidevano di chiamare i Vigili del Fuoco per forzare l’ingresso dell’abitazione. Così arrivati i pompieri sul posto, mentre forzavano la porta, anche con l’uso di una troncatrice elettrica, i militari distraevano i due soggetti, che venivano storditi mediante l’utilizzo degli spray urticanti in dotazione. Rimossa la porta, si riusciva ad entrare e dopo ulteriore resistenza opposta dai due fratelli ad i militari, si riusciva ad arrestarli. Solo grazie alla professionalità dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, si veniva a capo di una situazione che era diventata altamente pericolosa, senza ulteriori e più gravi conseguenze per i due arrestati e dopo oltre tre ore di estenuanti trattative per farli desistere dai loro intenti.
Tradotti in caserma, alcuni militari, a seguito delle colluttazioni e del lancio di oggetti con cui venivano attinti, dovevano ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove venivano refertati con varie lesioni.
I due fratelli venivano, d’intesa con la Procura della Repubblica di Castrovillari, arrestati e tradotti in regime degli arresti domiciliari, presso la propria abitazione, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo, mentre il loro veicolo veniva sottoposto a sequestro amministrativo ed affidato alla depositeria giudiziale.