Imbalzano, “Cosa aspettano i partiti a chiedere lo scioglimento del consiglio comunale?” A fronte dell’ulteriore, temiamo non definitivo e comunque non inatteso, sviluppo delle indagini in corso sugli ormai famigerati brogli elettorali a Reggio Calabria
“ A fronte dell’ulteriore, temiamo non definitivo e comunque non inatteso, sviluppo delle indagini in corso sugli ormai famigerati brogli elettorali che hanno devastato e reso del tutto farsesche le elezioni comunali del 20-21 settembre, invece di fingere di chiedere, con infantili manifestazioni, le dimissioni di un Sindaco, proteso disperatamente a fare sponda trasversale riscoprendo un improvviso, e quanto mai politicamente sospetto, ecumenismo istituzionale, mettendo in piedi un fin troppo sbandierato “Comitato Unitario” alla Città Metropolitana, anch’essa totalmente delegittimata dal voto – si fa per dire – reggino , ci chiediamo, e chiediamo con forza ai Partiti, cosa attendano a recarsi dal Prefetto e chiedere, loro, di proporre al Ministero dell’Interno lo scioglimento del Consiglio comunale, del tutto svuotato dal punto di vista della legittimità democratica”.
E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, per tanti anni consigliere ed assessore al Comune di Reggio e una delle memorie storiche della vita amministrativa della città in questi ultimi anni.
“Sarebbe, continua Imbalzano, almeno per il Centro-destra, il giusto e naturale corollario delle iniziative già assunte in Parlamento, anche per dare la netta sensazione che si fa sul serio e che è ormai del tutto inutile cincischiare. Una elezione che, in ripetute occasioni – e non solo certo noi – è stata bollata come segnata da ogni sorta di anomalie ed illegalità, emerse già in sede di revisione dei verbali delle sezioni, parecchi incompleti, da parte della Commissione Centrale e dalle stesse segnalazioni di parte delle Forze dell’Ordine preposte all’interno di alcuni seggi”.
“Cosa aspettano i Partiti, se vogliono conservare ancora un barlume di credibilità e non esporre ulteriormente la città al ludibrio mediatico nazionale, più di quanto non lo sia stata in questi mesi, a muoversi nell’unica direzione possibile? Ricordo, ancora una volta, che nel 1992, per molto, molto meno, il Consiglio Comunale venne sciolto e, fatto da non dimenticare, non eravamo in presenza di pregressi rinvii a giudizio di amministratori dello stesso ente, anche per altre inchieste! Ancora le Istituzioni locali erano sinonimo di prestigio e ricoprire il ruolo di Consigliere significava rappresentare veramente la città”, aggiunge Candeloro Imbalzano.
“Di fronte ad uno scempio come quello attuale e ad una situazione così drammatica dal punto di vista della legittimità democratica, in assenza di alternative serie, come le firme delle dimissioni di eletti e dei candidati nelle diverse liste, da consegnare a cura del partiti al Segretario comunale, siano le espressioni politiche locali a presentarsi dal Rappresentante locale del Governo, per proporre lo scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria”,conclude Candeloro Imbalzano.