Manager a sostegno dell’export Made in Italy
redazione | Il 04, Mag 2021
ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo è fare dell’Italia un hub per investimenti esteri di qualità. Vogliamo coordinare meglio e semplificare i processi. Ad esempio stiamo lavorando per introdurre la figura di un tutor che segua gli investitori esteri e le imprese interessate al reshoring, sull’esempio di paesi come Francia e Regno Unito”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso della web conference promossa da Federmanager.
A dialogare con Di Maio c’era Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager. “Ci sta a cuore come le Pmi possano cercare di fare un salto di qualità, perchè hanno bisogno di essere managerializzate e soprattutto essere aiutate ad andare all’estero”, ha sottolineato. Quindi occorre “attrarre investimenti sul territorio nazionale. Investimenti sani – ha spiegato -, cioè dare alle nostre aziende quell’aiuto per essere ancora più competitive. Come manager ci mettiamo a disposizione per potere aiutare”.
Poi ha rivolto una richiesta al ministro: “Può aiutarci a stare nelle cabine di regia, dove possiamo aiutare e portare la nostra cultura manageriale, perchè su questo si baserà il futuro”.
Di Maio, da parte sua, ha spiegato che il prossimo obiettivo è “rendere permanenti, strutturali e certe le politiche per rafforzare il posizionamento del nostro Paese sulla scena internazionale. In queste settimane – ha affermato – ogni nostro sforzo è diretto a rifinanziare e ottimizzare le misure per il supporto delle nostre imprese all’estero, che l’anno scorso hanno fatto registrare un successo straordinario. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza da subito sono previsti altri 1,2 miliardi per il rafforzamento di queste politiche”, ha aggiunto Di Maio, parlando di un “rifinanziamento” e della necessità di rendere il “supporto strutturale nel tempo”.
Anche la ripresa degli eventi fieristici a partire dal prossimo 15 giugno è, secondo il ministro, “un traguardo importante, che rispetta gli impegni presi con i maggiori operatori di settore e testimonia la nostra determinazione a sostenerli con nuovi strumenti di promozione”. La “ripresa di eventi importanti” rappresenta “un segnale di grande concretezza e speranza per il settore”, ha spiegato. “A marzo – ha poi sottolineato Di Maio – l’Istat ha certificato un nuovo aumento del commercio verso i paesi extra Ue del 2,5% rispetto a febbraio. Anche rispetto a all’anno scorso abbiamo assistito a una crescita dell’export nella misura del +23,1%. La crescita è diffusa tra tutti i principali partner commerciali extra Ue, in particolare verso la Cina, che segna un aumento marcato del 47%. Stiamo lavorando ad altri interventi che contribuiscano alla crescita della competitività e allo sviluppo delle capacità manageriali”.
“Per quanto riguarda la transizione digitale – ha aggiunto -, che è sempre più decisiva per reggere la concorrenza internazionale, non dobbiamo nascondere i ritardi accumulati dal nostro paese. Sappiamo bene che l’intuito e il rispetto delle tradizioni sono tratti inconfondibili dell’imprenditoria italiana, però va affiancata una visione strategica di lungo periodo che possa poggiare anche su competenze digitali adeguate, applicate ai processi produttivi e ai canali di transazione commerciale. I nuovi strumenti che abbiamo messo a disposizione – ha concluso – sono pensati per aiutare le aziende a colmare queste lacune”.
(ITALPRESS).
A dialogare con Di Maio c’era Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager. “Ci sta a cuore come le Pmi possano cercare di fare un salto di qualità, perchè hanno bisogno di essere managerializzate e soprattutto essere aiutate ad andare all’estero”, ha sottolineato. Quindi occorre “attrarre investimenti sul territorio nazionale. Investimenti sani – ha spiegato -, cioè dare alle nostre aziende quell’aiuto per essere ancora più competitive. Come manager ci mettiamo a disposizione per potere aiutare”.
Poi ha rivolto una richiesta al ministro: “Può aiutarci a stare nelle cabine di regia, dove possiamo aiutare e portare la nostra cultura manageriale, perchè su questo si baserà il futuro”.
Di Maio, da parte sua, ha spiegato che il prossimo obiettivo è “rendere permanenti, strutturali e certe le politiche per rafforzare il posizionamento del nostro Paese sulla scena internazionale. In queste settimane – ha affermato – ogni nostro sforzo è diretto a rifinanziare e ottimizzare le misure per il supporto delle nostre imprese all’estero, che l’anno scorso hanno fatto registrare un successo straordinario. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza da subito sono previsti altri 1,2 miliardi per il rafforzamento di queste politiche”, ha aggiunto Di Maio, parlando di un “rifinanziamento” e della necessità di rendere il “supporto strutturale nel tempo”.
Anche la ripresa degli eventi fieristici a partire dal prossimo 15 giugno è, secondo il ministro, “un traguardo importante, che rispetta gli impegni presi con i maggiori operatori di settore e testimonia la nostra determinazione a sostenerli con nuovi strumenti di promozione”. La “ripresa di eventi importanti” rappresenta “un segnale di grande concretezza e speranza per il settore”, ha spiegato. “A marzo – ha poi sottolineato Di Maio – l’Istat ha certificato un nuovo aumento del commercio verso i paesi extra Ue del 2,5% rispetto a febbraio. Anche rispetto a all’anno scorso abbiamo assistito a una crescita dell’export nella misura del +23,1%. La crescita è diffusa tra tutti i principali partner commerciali extra Ue, in particolare verso la Cina, che segna un aumento marcato del 47%. Stiamo lavorando ad altri interventi che contribuiscano alla crescita della competitività e allo sviluppo delle capacità manageriali”.
“Per quanto riguarda la transizione digitale – ha aggiunto -, che è sempre più decisiva per reggere la concorrenza internazionale, non dobbiamo nascondere i ritardi accumulati dal nostro paese. Sappiamo bene che l’intuito e il rispetto delle tradizioni sono tratti inconfondibili dell’imprenditoria italiana, però va affiancata una visione strategica di lungo periodo che possa poggiare anche su competenze digitali adeguate, applicate ai processi produttivi e ai canali di transazione commerciale. I nuovi strumenti che abbiamo messo a disposizione – ha concluso – sono pensati per aiutare le aziende a colmare queste lacune”.
(ITALPRESS).