Affrontare e risolvere il problema dei tirocinanti calabresi Nota congiunta della Cgil, Cisl e Uil
Non può bastare una conferenza stampa per risolvere i problemi della Calabria. Se così fosse sarebbe facile ridisegnare il futuro di questa regione ma, purtroppo, non è così e chi lo pensa o vive fuori dalla realtà regionale oppure vuole alimentare incertezze, coltivare aspettative o, nella peggiore ipotesi, far crescere il proprio consenso.
A chi in queste ore ha pensato di poter affrontare e risolvere il problema dei tirocinanti calabresi presentato mediatamente una proposta di legge, che noi riteniamo parziale e pasticciata, vorremmo dire che sta commettendo un errore grave, uno sbaglio che potrebbe provocare un nuovo vulnus per una platea di lavoratori che, sino ad oggi, sono stati ingannati dalla politica.
Nella proposta di legge, infatti, manca una visione organica non solo del futuro professionale dei tirocinanti calabresi ma la stessa è anche carente di un’idea di riforma delle politiche attive regionali. Manca anche la copertura finanziaria che è postuma, rimandando ad impegni futuri del Governo i costi del provvedimento che sarebbe del tutto inefficace. Una presa in giro per i tirocinanti
Per questo riteniamo opportuno che il Consiglio regionale si riunisca per discutere sulle tematiche del lavoro e trovi la via condivisa per varare una progetto di riforma che sia in grado di rinnovare l’offerta delle politiche attive nel nostro territorio.
Sulla vertenza dei tirocinanti calabresi, poi, riteniamo sia opportuno affrontare una discussione allargata ed approfondita al fine di individuare i migliori percorsi individuali di valorizzazione professionale.
E’ giunto il momento di mettere da parte le liturgie del passato, soprattutto in questa fase di avvicinamento al voto per il rinnovo del Consiglio regionale, che hanno provocato solo danni e si proceda in maniera sinergia lungo un percorso di rinnovamento, riorganizzazione e riforma della pubblica amministrazione regione, anche attraverso il corretto utilizzo dei fondi comunitari e delle provvidenze previste dal Pnrr.
Alla Regione Calabria, per l’ennesima volta, ribadiamo la necessità di dare vita ad un confronto franco su queste tematiche, questo al fine di ricercare la migliore soluzione possibile per il futuro occupazionale di questo grande bacino professionale senza alimentare false aspettative.