Manca il numero legale, rinviata la Conferenza dei sindaci Asp Reggio Calabria, “fatto deprecabile” Chiamata ad esprimersi sull’Atto Aziendale predisposto dal commissario Scaffidi. Il sindaco Falcomatà: «Fatto deprecabile, da non ripetersi per il prosieguo delle attività che interessano la salute dei cittadini»
È andata deserta la riunione della Conferenza dei sindaci dell’Asp che, questo pomeriggio, era chiamata ad esprimersi sull’atto aziendale predisposto dall’azienda sanitaria di Reggio Calabria. Presenti, nella sala Perri di Palazzo Alvaro, il sindaco Giuseppe Falcomatà, il commissario straordinario ed il direttore sanitario dell’Asp reggina, Gianluigi Scaffidi e Domenico Minniti, tanti primi cittadini dei 97 Comuni dell’area metropolitana, ma non abbastanza per garantire il numero legale e poter, così, avviare la discussione su un documento fondamentale per il sistema sanitario locale.
A margine dell’incontro, il sindaco Giuseppe Falcomatà si è detto «rammaricato per l’assenza di troppi colleghi ad una riunione molto delicata».
«Per la seconda volta – ha detto – la Conferenza dei sindaci dell’Asp non riesce a raggiungere un numero sufficiente di partecipanti per manifestare il proprio parere obbligatorio su un provvedimento che organizza l’offerta sanitaria e la distribuzione del diritto alla salute nel nostro comprensorio. In questi mesi, abbiamo spesso e sempre invocato e rivendicato, anche attraverso manifestazioni importanti finanche a Roma di fronte all’ex Presidente del consiglio Giuseppe Conte, l’importanza del protagonismo e del coinvolgimento dei sindaci rispetto alle tematiche inerenti la salute dei cittadini. Purtroppo, quando siamo chiamati in causa per pronunciare un parere obbligatorio, molti amministratori non si presentano in Conferenza Asp».
«Questo – ha concluso il sindaco Falcomatà – è un atteggiamento da stigmatizzare, ma soprattutto da evitare per il prosieguo. Negli ultimi tempi, infatti, abbiamo assistito ad un cambio di passo nei rapporti con l’Asp, grazie all’interlocuzione efficace col commissario Scaffidi e con il suo entourage. Che, invece, la Conferenza dei sindaci non riesca a raggiungere il numero legale per valutare, positivamente o negativamente, l’atto aziendale, è sicuramente un fatto deprecabile».