Sant’Anna Hospital, Parentela (M5S) attacca vertici Asp, struttura commissariale e Regione "Sentenza Tar indica che non funziona il sistema burocratico"
«È pesantissima la recente sentenza con cui il Tar della Calabria ha annullato le comunicazioni-provvedimento dell’Asp di Catanzaro, dello scorso dicembre, con le quali si vietava alla clinica di erogare prestazioni con oneri a carico del Servizio sanitario regionale». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, che rimarca: «Insieme ad altri colleghi del Movimento 5 Stelle, avevamo chiesto alla commissione dell’Asp di rivedere le proprie scelte; anche, peraltro, rispetto alla mancata sottoscrizione del contratto per il 2020. Su questi aspetti avevamo investito la struttura commissariale del governo, stranamente, come la Regione, costituitasi contro il Sant’Anna Hospital in merito all’anomala vicenda delle comunicazioni-provvedimento». «Inoltre, avevamo presentato – aggiunge il deputato M5S – specifici atti di sindacato ispettivo parlamentare, nell’interesse esclusivo dei pazienti e dei lavoratori della clinica. Oggi, a proposito di quelle comunicazioni-provvedimento dell’Asp di Catanzaro, il Sant’Anna ha avuto ragione davanti al giudice amministrativo, come si poteva intuire anzitempo leggendo le carte, che a nostro avviso non hanno suscitato forti perplessità negli uffici pubblici interessati». «Pertanto, adesso – conclude Parentela – bisogna ragionare con obiettività sulla gestione dell’Asp di Catanzaro, della struttura commissariale e del predetto dipartimento della Regione, se la sentenza in predicato ci indica, come credo, che non funziona a modo il sistema burocratico relativo all’attività degli erogatori privati».