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TAURIANOVA (RC), SABATO 16 NOVEMBRE 2024

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Perché con la reclusione forzata durante il lockdown sono diminuite le culle? La vicinanza forzata tra uomini e donne durante la pandemia, non ha dato risultati sperati per le culle, come i sociologi avevano pronosticato

Perché con la reclusione forzata durante il lockdown sono diminuite le culle? La vicinanza forzata tra uomini e donne durante la pandemia, non ha dato risultati sperati per le culle, come i sociologi avevano pronosticato

Di Maurizio Compagnone

La vicinanza forzata tra uomini e donne durante la pandemia, non ha dato risultati sperati per le culle, come i sociologi avevano pronosticato. Esse sono rimaste colpevolmente vuote, forse la causa è da ricercare nei problemi socio economici, nella mancata speranza di un futuro reso ancora più complesso per il virus. Saranno i ricercatori dei fenomeni sociali a spiegare le cause. A noi spetta da osservatori, sfatare il mito che non sempre quando uomini e donne sono reclusi insieme aumenta la natalità, se questo non accade, almeno in senso generale statistico, significa che gli strumenti matematici applicati hanno bisogno di essere ricalibrati con l’inserimento di ulteriori variabili.
Senza questi dati non riusciremo a comprendere la società appieno, in quanto essa è direttamente proporzionale al fenomeno demografico. In questo caso ci ha permesso di comprendere, con largo anticipo, che gli effetti della pandemia non hanno inciso sulla natalità.
Saltano tutte le convinzioni dei sociologi riportate come un mantra da una certa politica interessata. In Italia i ricercatori hanno preparato dei modelli per analizzare i primi nove mesi
di lockdown, convinti che fosse la panacea alla denatalità italiana. Ma dovranno rifare i loro calcoli, la fertilità è diminuita ben oltre il 20% nonostante tutte le condizioni favorevoli per procreare.
I sociologi sono come i gatti, non vogliono ammettere la sconfitta, e quindi cercano le cause, si inserisce l’effetto stress, la presenza di suoceri, i figli in DAD. Quello che è certo l’effetto lockdown ha portato le persone a fare meno figli.
La natalità nei primi nove mesi di lockdown in Italia è il dato peggiore di tutti gli stati europei (-21,6), lo rivela il campione ISTAT di 15 città italiane.
Causa pandemia i matrimoni a ridosso del lockdown sono calati più della metà, molti sono stati rinviati alla fine della stabilizzazione. Fattore determinante per la denatalità.
I sociologi e statistici demografici sono convinti che il boom sarà posticipato all’inverno 2021. Mentre l’Italia piange per mancanza di politiche costruttive per la Famiglia, altri paesi più oculati, sorridono, i piani aggiuntivi al welfare con sostegni economici alle famiglie e ulteriori incentivi alla natalità sta dando ottimi risultati in Francia e Germania che si vedranno nel 2021, infatti
in questi mesi sono aumentate le vendite nelle farmacie dei test di gravidanza e delle vitamine.
Lo stesso è accaduto in Gran Bretagna dove la mancanza di “carrozzine indigene” è stata ripianata da “carrozzine importate”.
Il problema italiano è solo politico, una classe dirigente incapace che ha distrutto il benessere dei suoi cittadini, attuando politiche sanitarie scellerate che prevedevano solo chiusure folli senza sostegno a quelle categorie più colpite.
Industrie chiuse, aumento delle ore di Cassa Integrazione, partite Iva decimate, imprenditori costretti a sopravvivere, tutto questo ha ulteriormente peggiorato la preoccupazione nei cittadini.
Mentre nel paese si arranca, si continua a mantenere le porte aperte dei porti da cui affluiscono quotidianamente nuovi migranti che impoveriscono ulteriormente il paese. La coperta è sempre la stessa e per mantenerli ci costeranno in riduzione di servizi. Quello che è palese è in atto una sostituzione del popolo indigeno, necessario alla sinistra per recuperare quel voto dei cittadini migrato a destra.
Un paese che ha a cuore le sorti dei suoi cittadini dovrebbe rilanciare, a partire dal Vaticano, il valore della Famiglia imprescindibile nel funzionamento della società.
Disincentivare gli spot consumistici che indebitano il popolo, il culto dell’apparire come stile di vita, c’è bisogno di ripensare ad una nuova visione della società lontana dal consumo. Questi problemi sono presenti in tutto il mondo in particolare negli Stati Uniti, proprio per ragioni storiche e geopolitiche. In Europa, l’Italia è il paese più ad alto rischio, è un paese morente per incapacità del governo di attuare politiche che incentivino le culle.
Altresì come sta accadendo in Francia, saranno i migranti a sostituire il popolo autoctono con i figli dei migranti.
La mentalità eugenetica radicata in Europa non è semplicemente unchristian, è anti-vita e nel medio periodo porterà alla sua distruzione. Non esiste il concetto “siamo troppi”, se veramente ci fossero un numero in eccesso di persone concentrare in territori limitati, quelle persone potrebbero popolare aree depopolate del pianeta dove la popolazione è meno di un abitante per kmq.
Se l’Italia è la fotografia di queste tendenze attuali, in Europa e nel resto del mondo della Famiglia “G” posso dire senza essere smentito, che dovremmo attenderci un grave crash in fertilità in arrivo.
La menzogna malthusiana che è stata raccontata per secoli, ovvero il mondo collasserà a causa di “troppe persone”, deve essere rivista alla luce del lungo e gelido inverno demografico.
Una società senza persone non sarà mai democratica. Ci sarà sempre il tiranno di turno che la governerà con l’arma della paura. Meditate.