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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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Vertenza IAM di Gioia Tauro, volontà di procedere all’internalizzazione del servizio di depurazione Ciò che preoccupa le Organizzazioni sindacali, pur cogliendo lo spirito collaborativo rappresentato dall’azienda, è la tempistica riferibile al completamento di questa operazione di transizione aziendale

Vertenza IAM di Gioia Tauro, volontà di procedere all’internalizzazione del servizio di depurazione Ciò che preoccupa le Organizzazioni sindacali, pur cogliendo lo spirito collaborativo rappresentato dall’azienda, è la tempistica riferibile al completamento di questa operazione di transizione aziendale

Si è tenuta nei giorni scorsi una partecipata assemblea unitaria delle Organizzazioni sindacali
sulla vertenza IAM di Gioia Tauro. All’incontro con le lavoratrici ed i lavoratori hanno preso
parte Vincenzo Celi, Segretario generale della Uiltec Calabria; Pompeo Greco, Segretario
generale della Femca Cisl Calabria; Francesco Gatto, Segretario general della Filctem Cgil
Calabria;
L’assemblea segue l’incontro avuto con i vertici del Corap qualche giorno fa – incontro che ha
avuto toni interlocutori – durante il quale è stata espressa dal management dell’azienda,
rappresentato dall’avvocato Renato Bellofiore, Commissario del Corap e l’ingegnere Sergi,
responsabile del settore depurazione, la volontà di procedere all’internalizzazione del servizio
di depurazione e di aver avviato le procedure propedeutiche all’acquisizione della IAM, società
che è utile ricordare sta lavorando in regime di proroga e si avvia alla scadenza della stessa
fissata al 31 dicembre 2021.
L’operazione annunciata da Corap non ha sorpreso i rappresentanti delle organizzazioni
sindacali di categoria che, per contro, hanno evidenziato la necessità – ravvisata anche dalle
lavoratrici e dai lavoratori attualmente in forza nella pianta organica di IAM – di un passaggio
senza soluzioni di continuità di tutto il personale nelle fila del Corap, mantenendo il contratto
attualmente applicato in IAM – vale a dire quello previsto per i lavoratori del comparto
gas-acqua – con tutele condizioni contrattuali, professionali, economiche e retributive che sono
state acquisite sino ad oggi.
Ciò che preoccupa le Organizzazioni sindacali, pur cogliendo lo spirito collaborativo
rappresentato dall’azienda, è la tempistica riferibile al completamento di questa operazione di
transizione aziendale. Questo percorso, infatti, non può finire nelle pastoie di una campagna
elettorale estiva che potrebbe distrarre la politica regionale e chi, in questa fase gestisce la
cosa pubblica calabrese, dalle necessità impellenti delle lavoratrici e dei lavoratori attualmente
impiegati in IAM.
Quello che preoccupa le lavoratrici ed i lavoratori, professionisti che con il loro know-how
garantiscono un servizio di eccellenza sul territorio calabrese e che ora vedono ridisegnarsi il
loro futuro, è il fatto che i problemi che oggi vive il Corap – che non potranno di certo essere
risolti con l’acquisizione di IAM: società capace di fare utili importanti ma non certo in grado di
risanare le casse di un’azienda che non è stata sempre salvaguardata dalla politica regionale –
possano riversarsi su questo percorso e rallentare sine die il raggiungimento del traguardo
finale.
Un ritardo sarebbe insopportabile, così come lo sarebbe anche un ulteriore ritardo
nell’applicazione di quella riforma del sistema idrico integrato calabrese, di cui il settore
depurazione fa parte, che sino ad oggi è stata solo annunciata ma mai portata concretamente
a compimento da chi ne aveva la competenza. Questo nella convinzione che quello della
gestione delle risorse idriche calabresi era un settore che, da anni, richiedeva un’attenta
analisi che conducesse ad un nuovo percorso normativo, un percorso moderno ed efficiente,
in grado di dare corso ad una fase di riordino e rilancio produttivo dello stesso.
La strada è stata tracciata, il percorso è appena iniziato e da parte nostra a settembre siamo
pronti a riprendere il confronto e a concludere questo processo di transizione nei tempi e nei
modi che sono maggiormente funzionali alle necessità di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori
interessati ed al servizio essenziale del quale ne garantiscono la continuità.