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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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“Avete il Green Pass?”, No!… allora Fuori! Lasciate ogne “Speranza”, voi ch’intrate… Da oggi le regole sull'obbligo della certificazione verde e la nomina in campo degli "sceriffi", esercenti dei locali pubblici

“Avete il Green Pass?”, No!… allora Fuori! Lasciate ogne “Speranza”, voi ch’intrate… Da oggi le regole sull'obbligo della certificazione verde e la nomina in campo degli "sceriffi", esercenti dei locali pubblici

“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”, eh sì, ma chi se lo sarebbe mai aspettato di assistere a delle scene che sembrano rievocare tempi di un ventennio che fu, fermo restando che oggi si è ufficialmente legittimato il fatto che “Mussolini ha fatto anche delle cose buone”.
Da oggi entrano in vigore le norme sull’obbligo del Green Pass, i “marchiati”, ovvero quelli vaccinati hanno diritto a sedersi in luogo al chiuso, mentre gli “appestati”, ovvero i non vaccinati dovranno, ahimè restare all’aperto. Ma non per ascoltare la messa, eh no, lì impera il “mistero della fede”, quello che protegge anche dal Covid (?). Magari quando vengono “cacciati” dai locali pubblici per penitenza in quanto non vaccinati e quindi “eretici (come me)”, dovranno recarsi in chiesa, ascoltare la messa e stare magari anche vicino agli “aristocratici” vaccinati i quali nelle loro differenziazioni del tipo “ce l’ho solo io”, saranno osservati in cagnesco a mo’ di snobismo da aristocrazia pecoriccia.
Stamani siamo (sono) stati (stato), testimone di due episodi in pochissimo tempo dentro un locale pubblico, noi “derelitti” non vaccinati per loro divina bontà dei “Draghi” di turno, ma voi che entrate lasciate fuori ogni “Speranza”, abbiamo potuto consumare al banco, ma mentre altre persone in due altrettanti locali, hanno chiesto di sedersi nella saletta al chiuso, adiacente al locale, come degli sceriffi alla Wyatt Earp, “Ce l’avete il Green Pass?”, qualcuno sì e qualcuno no, e allora inesorabilmente la risposta è stata, “Non potete sedervi!”.
L’umiliazione provata e l’imbarazzo, non dei clienti che hanno dovuto rinunciare a sedersi e andare via (come dovrebbero fare tutti in uno sciopero di protesta collettiva), ma quella nostra (la mia) ad assistere ad una scena la quale credo, forse, avranno assistito i miei avi durante il ventennio con ebrei e cani. Lo sappiamo che il paragone è forte e qualche bacchettone d’antan direbbe anche inopportuno, ma secondo noi, la libertà è quel concetto universale di conquista dove la bellezza si unisce alla giustizia, e qui non c’è né bellezza né giustizia.
Ci siamo ridotti, anzi hanno ridotto i poveri esercenti di bar e ristoranti a diventare degli sceriffi e controllare come si fa durante i posti di blocco (anche per prendere un caffè seduti), “favorisca patente e Green Pass, per favore”. Certo, non vanno biasimati perché le multe alle quali potrebbero incorrere sono salatissime e già la crisi ha messo in ginocchio il sistema economico nazionale (?), mettici pure la mannaia di una multa e abbiamo quadrato il cerchio dell’improbabile esistenza già dannata da una pandemia dove ognuno dice la sua in merito al virus e la cambiano a seconda delle fasi lunari.
Poi sulle scuole, la sospensione dello stipendio per gli insegnanti non vaccinati è di una “porcata” inverosimile e i politici che hanno avallato questa “porcheria” indegna di un paese civile, dovranno assumersi le responsabilità davanti alla gente e non solo loro, ma anche i colleghi delle scuole i quali dovrebbero ribellarsi, ma si sa, l’Italia è il paese delle raccomandazioni e dei “figli di…” e come diceva Flaiano “Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti e di cognati…”…e qualcosa “nella lingua rimane sempre”.
In piena estate stiamo vivendo in una favola triste e abbietta, dove ahimè, dobbiamo rassegnarci a quanto asseriva Leo Longanesi ovvero che, “Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”.
E viviamola questa “favola”, ma attenzione, come disse qualcuno, “Le favole non dicono ai bambini che i “Draghi” esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i “Draghi” possono essere sconfitti”. Ma noi, questi “Draghi” riusciremo a sconfiggerli?