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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024

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Aspromonte, tra lo stupore e l’estasi una finestra aperta sul Paradiso! Questo e tanto altro ancora è l’Aspromonte, abitato da persone splendide la cui generosità d’animo è tale da riempirti gratuitamente il bagagliaio della macchina di tante prelibatezze di questa terra

Aspromonte, tra lo stupore e l’estasi una finestra aperta sul Paradiso! Questo e tanto altro ancora è l’Aspromonte, abitato da persone splendide la cui generosità d’animo è tale da riempirti gratuitamente il bagagliaio della macchina di tante prelibatezze di questa terra

Ieri grazie al gentile invito dei miei fraterni amici Tonino Catananzi e Lucia Guerrasio (la cui bontà e signorilità è seconda solo al loro smisurato amore per la nostra amata regione) ho avuto il grande onore di visitare una vasta porzione dell’Aspromonte, di cui da “vecchio lupo di…mare” conoscevo poco o nulla; sono stato immediatamente travolto dallo stupore e dall’estasi per un territorio infinitamente bello, rigoglioso di vita, con un aria fresca e pulita, dove il silenzio delle vette (eravamo ad oltre 1200 metri sul livello del mare) è interrotto solo ed esclusivamente dalla divin orchestra magistralmente diretta da madre natura, tra il fruscio del vento, il cinguettio degli uccelli in volo, il far capolino di una lepre, uno scoiattolo o un ghiro, o il passaggio di qualche capretta selvaggia alla ricerca di erba da brucare, mentre tutto intorno si ammira il trionfo di una natura immensamente bella, incontaminata e selvaggia che ti rapisce i sensi, parla all’anima e ti riempie il cuore. Questo e tanto altro ancora è l’Aspromonte, abitato da persone splendide la cui generosità d’animo è tale da riempirti gratuitamente il bagagliaio della macchina di tante prelibatezze di questa terra, donate come simbolo di amicizia e come personalissimo modo di dirti “benvenuto a te, straniero”, mentre vieni accolto con un sorriso carico di quell’affetto che adesso è chiamato a supplire anche alla tradizionale e vigorosa stretta di mano, oggi purtroppo impedita dal malefico covid. Persone genuine e sincere, che ancora oggi ingiustamente e stupidamente nel “credo comune” scontano gli errori di pochi delinquenti e mafiosi (comuni ad ogni regione italiana) che hanno sporcato il buon nome di una popolazione che faticosamente cerca di affrancarsi dai retaggi del passato, favorito anche da quella carta stampata e da quelle emittenti televisive sempre pronte a raccontare (giustamente) i misfatti del territorio e colpevolmente silenti davanti al racconto di tanta umanità, onestà e bellezza. Una “trionfale esplosione di sentimenti e di vita”, ecco, a mio modo di vedere questa è la corretta definizione dell’Aspromonte, che, come Dante quando decantava di Beatrice, ti fa venir voglia di dire: “…mostrasi si’ piacente a chi la mira, che dà per gli occhi una dolcezza al core, che intender non la puo’ chi non la prova…”. A tutto questo però fa da contraltare la sciatteria dei politici calabresi, si sa…amministrare una regione è cosa gravosa e assai difficile, se poi quella regione si chiama Calabria, allora la questione diventa maledettamente complessa e assume toni e colori decisamente forti. Perché vedete, la Calabria non è solo la regione più a sud d’Italia” (isole escluse), non è solo una tra le pochissime regioni italiane ad avere mari e monti che presentano unicità paesaggistiche invidiate in ogni parte del pianeta, ma è principalmente l’incompiuta…l’offesa…la vilipesa…la tradita…o più miseramente…la regione del riscatto perennemente rimandato…del sogno spezzato…del vorrei ma non posso!. La regione da sempre amministrata da politici che per inettitudine e vigliaccheria hanno rimandato la sfida più difficile e impegnativa, quella di provare a ridare alla nostra amata regione quell’onore e quella dignità per tanto…troppo tempo…sepolti sotto l’indifferenza comune e il silenzio generale. Una terra ed una gente quella “di Calabria” che sull’altare delle occasioni perse ha continuato a sacrificare per decenni il proprio futuro consegnandosi sempre e comunque a quella rassegnata paura che ha travolto, come un fiume in piena, intere generazioni colpevoli di aver rinunciato al coraggio quale momento di crescita umana e di riscatto sociale, quel coraggio che “…testardo e cocciuto come ogni buon calabrese che si rispetti” è invece rimasto sempre lì… fermo ad aspettare che qualcuno urlasse finalmente il suo nome; Ed allora ti imbatti in strade indegne di questo nome, mulattiere che impediscono il passaggio a chi non conosce il territorio e non sa bene come ci si muove su un tracciato che assomiglia più ad un percorso di guerra che al cammino verso l’immensità del creato, impedendo con ciò anche l’affermazione certa del turismo da sempre volano dello sviluppo e della valorizzazione del territorio. Tra poco più di un mese i cittadini calabresi saranno richiamati alle urne per scegliere da chi dovranno essere governati nei prossimi cinque anni, allora mi rivolgo direttamente a voi tre: Amalia Bruni, Luigi de Magistris e Roberto Occhiuto (in ordine rigorosamente alfabetico) occupatevi dell’Aspromonte, rendete finalmente giustizia a questo territorio ed a tutto il suo immenso valore umano e naturale, costruite (e ripeto costruite) delle strade degne di questo nome che rendano fruibile a tutti la bellezza del territorio, rafforzate le telecomunicazioni (è impensabile che non ci sia segnale di rete) dimostrate di essere calabresi veri e politici onesti e non l’ennesimo pagliaccio da circo!!. Questa meravigliosa terra di Calabria lo merita veramente, ed infine…anzi direi come inizio, cambiate immediatamente il nome da Aspromonte in Dolcemente, perché qui di aspro, a parte l’inettitudine di chi ha governato finora, non c’è proprio nulla, anzi c’è l’esatto contrario, il canto degli uccelli e il rigoglioso crescere della natura a ricordarci che questa terra così indissolubilmente presente dentro il cuore di ognuno di noi, sa regalarci il Paradiso dove altri hanno visto finora soltanto l’Inferno.
Giovanni Nostro