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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 17 DICEMBRE 2024

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Nucera (Pd), difendiamo il reddito di cittadinanza Oggi più che mai, dopo due anni di pandemia, il cui impatto sulle condizioni e la qualità della vita delle persone è stato devastante e che ha portato a un aumento della povertà nel nostro Paese

Nucera (Pd), difendiamo il reddito di cittadinanza Oggi più che mai, dopo due anni di pandemia, il cui impatto sulle condizioni e la qualità della vita delle persone è stato devastante e che ha portato a un aumento della povertà nel nostro Paese

La presentazione delle liste per l’importante appuntamento delle Elezioni Regionali in Calabria, apre per il PD una fase importante che chiama ciascuno di noi, iscritti e militanti, pur nella difficoltà del momento, ad un impegno che deve andare in due direzioni: portare il nostro contributo per una vittoria alle elezioni e rafforzare un partito che da sette anni nella nostra Provincia è commissariato.
Mai nessuna Federazione ha avuto questo trattamento, che mette in discussione una gestione del partito che tanti dirigenti e militanti hanno criticato, alcune volte anche in modo inappropriato per i ruoli che in questi anni hanno ricoperto nel partito stesso.
Ringrazio la Segreteria Nazionale e il Commissario Graziano per la richiesta di candidatura che mi è stata fatta. Una proposta che mi onora ma che in questo momento della mia vita non ho inteso accettare.
Ho accettato invece la loro proposta per un mio impegno nel Partito al fine di contribuire alla sua crescita e per un Congresso che finalmente possa svolgersi democraticamente in un clima di condivisione, pur nel rispetto delle diverse sensibilità, che sono una ricchezza.
Il territorio, deluso in questi anni, chiede con forza un PD autorevole e in grado di essere punto di riferimento delle forze del cambiamento. Per questo mi spenderò come è mia abitudine, nella certezza che un PD forte e strutturato possa contribuire a far uscire la Calabria dall’emarginazione politica ed economica in un clima di unità da tempo agognato dai compagni e dalle compagne, che nei nostri territori sono stati e continuano ad essere, la linfa vitale di questo Partito.
Oggi più che mai, dopo due anni di pandemia, il cui impatto sulle condizioni e la qualità della vita delle persone è stato devastante e che ha portato a un aumento della povertà nel nostro Paese, e continuerà a far sentire i suoi effetti nei prossimi anni, occorre partire dalle battaglie in difesa dei diritti.
La difesa del reddito di cittadinanza è una di quelle battaglie.
Sono stato tra i primi a proporlo in Calabria e il vergognoso attacco fatto dalla destra a questo ammortizzatore sociale che la pandemia ha reso ancor più necessario ha dell’assurdo.
Una destra che mentre fa l’occhiolino alle classi meno abbienti, si schiera contro il reddito di cittadinanza, perché ostacola i principi del liberismo selvaggio cui la classe lavoratrice italiana era ormai assuefatta.
Il Reddito di cittadinanza va perfezionato e non ha certamente risolto i problemi della povertà nel nostro paese, ma ha permesso alle persone di evitare il ricatto dello sfruttamento, dell’accettare lavori al limite dello schiavismo; e questo non sta andando assolutamente giù a una destra da sempre schierata con i padroni,
Bene ha fatto il ministro Andrea Orlando che ha dichiarato che su questo tema non si torna indietro e che solo la non conoscenza della povertà può far definire il reddito di cittadinanza “metadone di Stato”.
Prima del Reddito di cittadinanza l’Italia era fanalino di coda europeo in tema di tutele in fase di inoccupazione e prevenzione della povertà.
Che nessuno si sogni di liquidare questo importante strumento sociale definendolo un espediente ad uso e consumo dei fannulloni, perché esso si deve radicare nelle dinamiche sociali come fase transitoria, in attesa di un lavoro e di un salario rispondenti ai dettami costituzionali che non vanno enunciati alla bisogna ma applicati nella vita di tutti i giorni.
Una Costituzione che non solo tutela il diritto al lavoro e promuove le condizioni che lo rendono effettivo (Art.4), ma tutela anche il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se stesso e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa (Art.36).
Su questo tema e su tanti altri ancora si può rilanciare la Calabria con un PD all’altezza del compito.