Lega, Saccomanno ha chiesto il monitoraggio e il controllo del voto È notorio che la Lega sta combattendo una battaglia di vera legalità per cercare di raddrizzare la situazione in Calabria e per un effettivo cambiamento
Nel mentre tanti personaggi cercano di imbonire i calabresi con menzogne e allusioni, la Lega si è rivolta, da tempo, al Presidente della Repubblica, ai Ministri degli Interni e della Giustizia, oltre che alla Autorità Giudiziaria locale affinché vi sia un controllo reale del consenso, durante la campagna elettorale. È notorio che la Lega sta combattendo una battaglia di vera legalità per cercare di raddrizzare la situazione in Calabria e per un effettivo cambiamento. Ha fatto di tutto per evitare che si continuasse nel balletto di candidati sponsorizzati e sostenuti dalla ‘ndrangheta o da lobby di potere ed affaristiche. Tale incessante attività ha, naturalmente, irritato tanti ed è partita una campagna mediatica di pochissime testateper cercare di delegittimare il lavoro svolto. Non può non dimenticarsi, però, che il vero problema della Calabria non è il nome o le parentele, vicine o lontane, ma chi sostiene questo o quel candidato. È rilevante, pertanto, controllare le modalità di svolgimento della campagna elettorale, in quanto questo è il momento in cui si consacrano gli accordi e i consensi! Oggi ci troviamo dinnanzi ad una competizione elettorale che metterà a confronto tanti candidati ed ove ognuno spera di poter essere eletto, con la evidente conseguenza, per come anche riferito dal dottor Nicola Gratteri, che ognuno farà di tutto per poter vincere. Ovviamente anche i patti con il diavolo! Pertanto, a parere della Lega è necessario, anche, controllare le precedenti elezioni per rendersi conto di dove certi candidati hanno ricevuto il massimo consenso. Un riscontro che potrà far individuare i territori massimamente infiltrati e condizionati.Invero, ci sono stati paesi ove questi candidati e certi partiti hanno ottenuto percentuali bulgare! Saccomanno, precisando quanto sopra, ha chiesto, espressamente, che si faccia di tutto per monitorare il voto e per snidare i collegamenti tra la ‘ndrangheta e la classe politica che utilizza tali canali. Solo così si potrà sperare di ripulire la classe dirigente che, ormai, è presa dal facile consenso e non pensa al danno che crea nelle comunità e nelle istituzioni. Il commissario della Lega, nel commentare l’iniziativa, ha ribadito che la politica ha fatto la sua parte ed ora, pertanto, si aspetta che questa venga fatta anche dalle istituzioni, che non possono aver più nessun alibi e devono portare risultati immediati e non dopo anni ed anni di attesa.