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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024

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L’assessore Orsomarso (FdI), si distingue da Spirlì, “Mimmo Lucano è un calabrese. Semplice” Non ho e non abbiamo mai commentato o strumentalizzato le vicende giudiziarie di chi la pensava e la pensa diversamente da noi. È un fatto di stile, in una Italia troppe volte ostaggio di una cultura che mira ad abbattere l’avversario politico con mezzi non convenzionali della politica

L’assessore Orsomarso (FdI), si distingue da Spirlì, “Mimmo Lucano è un calabrese. Semplice” Non ho e non abbiamo mai commentato o strumentalizzato le vicende giudiziarie di chi la pensava e la pensa diversamente da noi. È un fatto di stile, in una Italia troppe volte ostaggio di una cultura che mira ad abbattere l’avversario politico con mezzi non convenzionali della politica

Di seguito il testo pubblicato nella sua pagina social:

“Mimmo Lucano è un calabrese. Semplice.
Con una popolarità forse superiore alle sue effettive capacità politiche, lo ho sempre rispettato perché si batte per le sue idee che non sono ovviamente le mie.
La solidarietà tra Popoli, l’accoglienza, lintegrazione di altre culture, tradizioni, usi e costumi con quella Italiana sono valori che gli italiani e soprattutto i calabresi,che sono stati protagonisti di una forte emigrazione ed integrazione, conosciamo fino in fondo e paratichiamo a prescindere dalle maglie e dai colori.
Questi valori, ammesso che ci sia qualcuno che li disconosca o li pratichi con minore propensione alla solidarietà umana, sono sanciti nella nostra Costituzione, che anche quando viene aggiornata per adeguarsi ai tempi, mantiene i principi fondanti dei padri costituenti.
Noi tutti, figli di quei padri siamo i custodi di quei principi che si affermano con la secolarizzazione della destra e della sinistra e della difesa della democrazia.
La Costituzione, così provo ogni tanto senza appesantirmi a spiegarla alle mie figlie che avranno tempo per studiarla, approfondirla, assimilarla e amarla, sono le regole e i principi della nostra convivenza sociale, civile ed economica.
In tutti gli anni del mio impegno politico in cui ho dovuto lottare per affermare le mie idee e battermi anche per chi dovesse avere la libertà delle proprie idee anche quando non le condividevo, ho sempre lottato per la verità che rende liberi.
Ho anche lottato sempre contro la mediocrità e l’arroganza del potere.
Non ho e non abbiamo mai commentato o strumentalizzato le vicende giudiziarie di chi la pensava e la pensa diversamente da noi. È un fatto di stile, in una Italia troppe volte ostaggio di una cultura che mira ad abbattere l’avversario politico con mezzi non convenzionali della politica.
Non commentiamo ancor di più a differenza di quello che spesso abbiamo dovuto leggere solo in fase di indagine sentenze di primo grado.
Così come non abbiamo commentato, in ragione dell’alto senso dello Stato, sentenze spropositate ai nostri occhi che hanno riguardato fraterni amici che nell’esercizio alto e appassionato delle proprie funzioni hanno avuto condanne che seppur in cuor suo e nostro erano tremendamente ingiuste hanno rispettato in silenzio e con non poca sofferenza familiare e di una intera comunità.
Da sempre nelle assemblee e nelle piazze ho educato più generazioni a battersi soltanto per la difesa delle proprie idee rispettando quelle degli altri.
Mimmo Lucano, un calabrese come noi, aveva e continua a vivere la sua “utopia” che è oggettivamente insostenibile sul piano economico prima che sul piano ideale.
L’Italia, il nostro Stato, la nostra Nazione, ha nella Costituzione i principi e le regole che sulla famiglia, sul lavoro, sulla non discriminazione e sulle regole condivise universalmente e con trattati internazionali sull’accoglienza e l’integrazione, fonda e deve continuare a fondare la sostenibilità della nostra convivenza sociale e civile che ha confini territoriali, identita’ culturale e tradizione di diversi popoli che da più di centosessanta anni sono un solo popolo e la cui unità e’ celebrata ogni anno il 17 di marzo.
Quesa nostra convivenza sociale, fatta di regole alcune volte anche troppo rigide per la Weltanschauung che ciascuno di noi agogna, è spesso messa a dura prova da tanti fattori o avvenimenti che ne minano quotidianamente la tenuta e per cui vale la pena battersi.
Come sempre non posso che non avere fiducia nelle Istituzioni, nel diritto e nella saggezza degli uomini che esercitano la gestione dei poteri ( alcune volte in verità deviati da uomini o donne non all”altezza dei ruoli ).
A Mimmo Lucano auguro la serenità che merita nel difendere la correttezza del suo operato di amministratore.
Le sue idee, il suo modello, non le ho mai condivise.
Non già sul piano della Utopia di una società perfetta che ha cura anche degli ultimi e che miri alla piena integrazione.
Non posso condividerle perché credo nella politica che regola i fatti del mondo e anche dell’Italia e della Calabria. E la politica o le politiche devono essere sempre sostenibili rispetto al preminente interesse nazionale.
Non posso condividerle perché per essere all’altezza del duro compito di dirigente politico e uomo delle istituzioni da cui dipende il futuro degli altri devo provare,anche quando non sono perfetto rispetto ai miei limiti, a regolare la mia azione nei dettami della Costituzione.
Non posso condividerle perché conosco i costi economici, sociali, ideali e umani delle Utopie e so realisticamente che per affermarsi devono essere sostenibili.
Una splendida Poesia recita : “Ama il tuo sogno seppur ti tormenta” .
Di Mimmo Lucano mi sento di dire che forse lo ha amato troppo!”