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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Autonomia differenziata, Comitato sanità pubblica Pollino: “Cosa ne pensa il neo-presidente Occhiuto?”

Autonomia differenziata, Comitato sanità pubblica Pollino: “Cosa ne pensa il neo-presidente Occhiuto?”

Come è noto, lo spettro dell’”autonomia differenziata” è tornato a farsi vivo. Il governo, infatti, ha pensato bene di inserirla nell’elenco dei DDL Collegati alla prossima legge di bilancio, in modo da evitare perfino una discussione in parlamento, qualora dovesse ricorrere alla fiducia. Si è trattato di un vero colpo di mano, che porterebbe alla istituzione di 21 sistemi sanitari, annullando i due principi fondanti della legge 833/78 previsti dal Servizio sanitario nazionale, quelli di solidarietà e sussidiarietà, sanciti nell’articolo 32 della Costituzione. Principi perseguibili solo con il SSN pubblico, e solo se la potestà legislativa sulla tutela della salute rimane al Parlamento.
Le tre regioni capofila che spingono in questa direzione, sono la Lombardia, il Veneto e, purtroppo, anche l’Emilia. Ma anche altre regioni, Piemonte, Liguria Toscana, Marche e Campania, sono in procinto di intraprendere la stessa strada. Come si vede non c’è differenza tra centro destra e centro sinistra.
Si tratterebbe di un pericoloso attacco all’organizzazione sanitaria dei cittadini meridionali in genere e dei calabresi nello specifico, storicamente carente ed oggi ancor più provata dalla pandemia. Un ulteriore grave attacco anche sul piano della redistribuzione dei fondi di perequazione economica.
Anche il mondo della Sanità Pubblica calabrese non può accettare questa scelta che va fermato con una vasta mobilitazione anche delle professioni sanitarie, finora colpevolmente assenti in questa dura battaglia.
Quanti già in passato si sono battuti per il potenziamento del servizio sanitario nazionale pubblico e contro l’autonomia differenziata è ora che si pronuncino contro quello che sarebbe il colpo di piccone definitivo a ciò che resta di nazionale del Servizio Sanitario pubblico.
Ma cosa faranno la nuova giunta regionale e il nuovo Consiglio? Sapranno opporsi agli ordini di scuderia dei partiti di riferimento, o resteranno “allineati e coperti” nel rispetto delle direttive nazionali? Già in campagna elettorale il coordinatore regionale della Lega calabrese ha detto di puntare sul “rafforzamento della liberalizzazione dei servizi” per rilanciare la sanità calabrese. Come se non bastassero già le numerosissime case di cura private convenzionate, specie in provincia di Cosenza.
Il presidente Occhiuto, pone come punto prioritario della sua politica, la “fine del commissariamento”. Contro questo mantra, che circola in tutte le forze politiche calabresi, il nostro Comitato si è già espresso ribadendo che non si tratta di cambiare gli uomini, ma di cambiare radicalmente una politica fallimentare. Ora sta cercando in Lombardia, manager “calabresi”. Se sono questi i segnali, c’è poco da sperare. Cosa pensa Occhiuto invece dell’autonomia differenziata? Basterà essere “calabresi” per risollevare le sorti della nostra sanità?