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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 06 NOVEMBRE 2024

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Lega, la Dulbecco sarà un polo di alta eccellenza La sanità in Calabria ha bisogno di profondi scossoni, essendo da decenni impantanata in sistemi "inquietanti" che non pensano al bene primario della salute

Lega, la Dulbecco sarà un polo di alta eccellenza La sanità in Calabria ha bisogno di profondi scossoni, essendo da decenni impantanata in sistemi "inquietanti" che non pensano al bene primario della salute

Non tutti sono d’accordo, ma la nascita dell’azienda ospedaliera-universitaria “Renato Dulbecco”, è un modo per unificare due importanti realtà sanitarie e renderle di altissimo livello. Una fusione che consentirà di migliorare i servizi e di diminuire i costi di gestione, con la creazione di reparti di livello e con la possibilità, anche, di potere seguire un’adeguata ricerca. La sanità in Calabria ha bisogno di profondi scossoni, essendo da decenni impantanata in sistemi “inquietanti” che non pensano al bene primario della salute, ma, invece, hanno coltivato, spesso e solamente, interessi personalistici e di “ricavi” a tutti i costi. Situazione questa che ha portato a delle gestioni che hanno consentito di depredare le risorse senza fornire alcun servizio. Ed ecco che molti calabresi vanno a curarsi fuori regione, con costi altissimi e che superano i 300 milioni annui. Ora, grazie all’azione del nuovo corso voluto da Occhiuto, è stato presentato da Filippo Mancuso l’iter che condurrà all’unificazione delle indicate strutture, con la possibilità di parlare, finalmente, di gestione oculata e di servizi di livello. Situazione che, naturalmente, non è gradita a chi sulla sanità aveva un “illegittimo privilegio” per spremere e accaparrarsi le pubbliche risorse! Il tempo delle ruberie è finito e questa nuova Giunta e Consiglio Regionale procederanno spediti per ridare alla Calabria quella sanità che finora è stata negata. La Lega, continuerà a sostenere questi processi importanti di crescita e di gestione oculata al fine di obbligare tutti al rispetto della legge e del bene comune, senza “se” e senza “ma”.